Attualità
“Funicolare, è giusto trasformarla in ascensore”
Molte persone, infatti, si sono rivolte a me dopo aver letto il titolo da prima pagina del vostro giornale. Il fatto di non aver approfondito la questione, limitandosi al titolo o alla locandina, ha creato un po’ di confusione. Quell’ ”Addio alla funicolare” ha seminato non poco panico tra le persone che hanno a cuore questo “pezzo” della nostra città.
La gente che vive e lavora al Piazzo come ha accolto l’ipotesi di trasformare la funicolare in ascensore? Lo abbiamo chiesto a Benito Possemato, titolare del ristorante La Civetta nonché consigliere comunale. “Sono stato letteralmente subissato di telefonate e richieste di delucidazioni – afferma l’esponente di I love Biella -. Molte persone, infatti, si sono rivolte a me dopo aver letto il titolo da prima pagina del vostro giornale. Il fatto di non aver approfondito la questione, limitandosi al titolo o alla locandina, ha creato un po’ di confusione. Quell’ ”Addio alla funicolare” ha seminato non poco panico tra le persone che hanno a cuore questo “pezzo” della nostra città. Ho spiegato a ciascuno di loro che l’amministrazione Cavicchioli non ha alcuna intenzione di eliminare il sistema di trasporto che collega il borgo alto della città. E, anche volendo, non lo potrebbe fare. La funicolare, infatti è tutelata dalla Sovrintendenza ai beni culturali e ci sono regole e limiti severi. Il servizio, quindi, non sparirà ma potrebbe subire delle modifiche. Un’ipotesi che non mi spaventa, anzi ritengo più che buona. D’altronde i tempi cambiano e non si possono fermare evoluzione e progresso. La funicolare originariamente è nata con un sistema di funzionamento ad acqua, poi si è adeguata ai tempi ed è diventata elettrica. Ora potrebbe di nuovo cambiare qualcosa. Ma esteticamente sarà sempre la stessa, anzi l’idea è quella di migliore gli interni sostituendo le sedute con delle panchine in legno del tutto simili a quelle originarie”. Non tutto il progetto convince però pienamente il consigliere di I Love Biella. “Non sono d’accordo sul fatto di dare un servizio gratuitamente – puntualizza Possemato – Si può pensare ad un prezzo politico, magari solo 50 centesimi per ogni corsa al posto dell’euro e 20 attuali. Si può anche estendere la durata del biglietto all’intera giornata, ma non si può non far pagare nulla. Questi soldi potrebbero formare un tesoretto da reinvestire per opere straordinarie”.
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