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FOTOGALLERY – «In città vicino al cinema Odeon c’è un’area dimenticata da Dio. Qualcuno intervenga»

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“Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”.
Il verso che chiude l’iscrizione all’ingresso dell’inferno dantesco ben si adatta a un angolo nascosto della nostra città, dimenticato da Dio, forse, e dagli uomini, sicuramente.
A rendere nota la situazione di degrado e abbandono dell’area situata tra via Botalla e via Massaua è un lettore, che ha già segnalato un paio di volte il problema anche all’amministrazione comunale.
«Piante ed erbacce che crescono libere e rigogliose, attrezzature da cantiere lasciate lì per non essere più recuperate, una Ypsilon abbandonata da un anno – racconta – fanno da cornice a una vecchia torretta in muratura dell’Enel, dismessa da anni e mezza diroccata. Un angolo fatiscente lasciato all’incuria totale».
Un “pugno in un occhio” in una zona parecchio frequentata della città. A pochi metri, infatti, ci sono un parcheggio pubblico, un ingresso del parco che si estende fino a viale Macallè, uffici, palazzi e il cinema Odeon.
«Probabilmente – ipotizza Jacopo, 26 anni – l’area è al confine tra diverse proprietà, pubblica e private, così nessuno se ne cura. In passato veniva tenuta in ordine da un signore che la utilizzava per fare un piccolo orto; da quando non ci pensa più lui, nessuno se ne occupa. Anche la strada in quel punto era una groviera, è stata rattoppata di recente dalla ditta che ha eseguito i lavori per il teleriscaldamento, che tuttavia, una volta terminato l’intervento, ha abbandonato accanto alla torretta diverso materiale da cantiere».
Per Jacopo non è soltanto una questione di decoro: «Sicuramente quel rudere non è bello da vedere, ma il problema è anche un altro: molti utilizzano quell’anfratto tra rovi e vegetazione come gabinetto, se non addirittura per dedicarsi a traffici illeciti al riparo da occhi indiscreti. È un peccato, perché tra l’altro vi si potrebbero ricavare alcuni parcheggi che indubbiamente farebbero comodo sia ai residenti che alle attività commerciali».
Come accennato, il 26enne ha provato anche a rivolgersi all’amministrazione: «A fine agosto ho fatto presente la situazione all’assessore Zappalà attraverso un paio di direct con tanto di fotografie, per metterlo a conoscenza. Mi ha ringraziato e ha preso nota, ma finora concretamente non si è mosso nulla. Non so a chi competa intervenire, ma so che fa rabbia tornare nella mia città e trovare questi angoli dimenticati da Dio. Prima di spendere 2 milioni e mezzo per il pavè di via Italia, magari sarebbe meglio investire il denaro per sistemare l’asfalto delle strade e l’illuminazione pubblica. Con la candidatura di Biella Città Creativa Unesco si sono fatte tante parole, forse bisognerebbe riempirsi un po’ meno la bocca e fare di più».

 

red.cr.

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