Attualità
Fondo Edo Tempia, 74 le famiglie in difficoltà assistite: 22 con minori o giovani adulti
Un progetto della Rete oncologica di Piemonte e Valle d’Aosta che nel Biellese vede scendere in campo anche l’Asl
Famiglie piegate dai problemi economici oltre che da quelli di salute, consorti e figli di persone a cui un tumore non lascerà scampo e che devono imparare presto a convivere con il dolore insieme al peso dei problemi quotidiani, anziani soli che non saprebbero come fare a raggiungere l’ospedale per una visita o una terapia: è un ritratto drammatico e parziale dei destinatari del Progetto protezione famiglie fragili, un’iniziativa della Rete oncologica di Piemonte e Valle d’Aosta che nel Biellese vede scendere in campo l’Asl e il Fondo Edo Tempia.
L’attività nel Biellese
Sono stati 74 i casi seguiti in provincia nel 2021 secondo i dati che Patrizia Tempia, responsabile del servizio di psicologia clinica dell’azienda sanitaria biellese, ha raccolto in occasione della giornata regionale di sensibilizzazione che cade ogni anno il 26 settembre. Entrando nel dettaglio, l’età media delle persone assistite nella nostra provincia è di 65 anni, di queste il 57% sono donne. Tra le famiglie seguite il 76% convive con più di una fragilità. Di queste 22 sono composte anche da minori, 43 vivono in situazione di disagio economico e due di loro sono state aiutate economicamente dal Fondo Edo Tempia.
L’analisi dei dati nel dettaglio
Le cifre, mostrate anche al convegno per la giornata mondiale della psiconcologia a Torino, aiutano a fotografare la situazione in cui i più deboli si trovano quando nelle loro case diventa necessario anche affrontare l’ansia e le terapie per un tumore. La prima sembra essere la solitudine: 57 tra le famiglie prese in carico sono composte da persone sole o appartenenti a un nucleo isolato. In 56 casi i problemi erano più di uno e in 43 c’è tra questi il disagio economico. L’età media è di 65 anni. Il 57% è rappresentato da donne e il 43% da uomini. L’elenco delle fragilità è lungo: la presenza di un altro malato o di una persona con disabilità (14 famiglie), le difficoltà d’integrazione sociale, linguistica o culturale (11), la presenza di minori o giovani adulti (22), quella di un familiare con disagio psichico o vittima dell’alcolismo o ancora con esperienze traumatiche alle spalle.
Lo staff del Progetto e l’operatività
Lo staff del Progetto protezione famiglie fragili, coordinato da Patrizia Tempia e composto da Chiara Lorenzoni (assistente sociale Asl), Elena Seles (oncologa Asl), Sergio Grubich (infermiere Asl) ed Elisabetta Scaruffi, psicologa del Fondo Edo Tempia, ha il compito del contatto con le persone in stato di necessità. Per molte situazioni si sono fornite informazioni socio-assistenziali inerenti i trasporti gratuiti, l’invalidità, l’accompagnamento, le modalità di accesso agli ausili, i diritti sulla legge 104, i riferimenti delle associazioni che si occupano della ricerca di badanti o assistenti familiari.
Il Fondo Edo Tempia ha messo a disposizione il servizio di trasporto gratuito per 23 famiglie composte da pazienti soli o con le persone che se ne prendono cura a loro volta disabili o malate. Inoltre per due realtà il Fondo è intervenuto economicamente coprendo i costi delle bollette. Sono stati inviati e segnalati al servizio sociale territoriale 10 nuclei familiari. Per altri casi è stato coinvolto il servizio sociale già attivo nella gestione delle famiglie. A 17 nuclei con disagio economico è stato consegnato gratuitamente il certificato necessario per la richiesta di invalidità. In nove situazioni è stato facilitato l’inserimento del paziente o del familiare disabile in una residenza sociale assistita. A 15 famiglie è stato fornito un supporto continuativo per la gestione delle varie formalità burocratiche e pratiche, dall’accompagnamento in reparto all’individuazione del servizio sociale. Dieci pazienti e tre familiari hanno ricevuto supporto psicologico. Il Fondo Edo Tempia ha anche messo in campo in quattro casi la squadra del Progetto Bambini con la psicologa e l’arteterapeuta che hanno aiutato ad alleviare le conseguenze dell’ansia e del lutto.
Dietro ogni numero ci sono persone in difficoltà e altre persone che si impegnano quotidianamente per tendere loro una mano. Le storie con cui il progetto entra in contatto sono istantanee drammatiche. In un caso si è reso necessario il supporto nella gestione del viaggio di rientro in patria, per consentire al paziente di morire nella sua terra di origine. Le sedute di arteterapia a un bimbo sono servite ad alleggerire il peso di vedere ogni giorno la malattia del padre diventare più grave. Un marito e una figlia adolescente stanno ottenendo l’aiuto di una psicologa del Fondo Edo Tempia per elaborare il lutto dopo la morte della moglie e madre.
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