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Firmato nuovo DPCM: stop gite. No a didattica a distanza per superiori, almeno al momento

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Il Presidente del Consiglio Conte e il Ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno firmato il DPCM con le nuove misure per il contrasto al contagio da Covid. Le misure saranno valide per i prossimi 30 giorni.

In attesa della pubblicazione del testo definitivo, vi anticipiamo i contenuti riguardanti la scuola

Organi collegiali

Secondo quanto contenuto nella bozza, le riunioni collegiali di ogni ordine e grado potranno essere svolte in presenza o distanza. La decisione dovrà essere assunta sulla base della possibilità di garantire il distanziamento fisico e la sicurezza personale.

Sospesi i viaggi di istruzione

Come anticipato ieri dalla nostra redazione, il DPCM sospende tutti i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le  uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

Sì PCTO e Orientamento

Potranno, invece, svolgersi le attività legate all’alternanza scuola-lavoro e all’orientamento.

No didattica a distanza per le superiori

Nella giornata di ieri, alcuni governatori regionali avevano avanzato la possibilità di presentare sul tavolo del Governo una richiesta di Didattica a distanza per gli studenti delle superiori. Lo scopo era di alleggerire la pressione sui trasporti pubblici. Richiesta che non aveva visto il consenso da parte di tutti i Governatori e che al momento risulta accantonata.

Il problema, però, a quanto pare esiste. La problematica era stata sollevata ieri dal governatore dell’Emilia Romagna preoccupato per il trasporto pubblico e sulla necessità di avere più mezzi. Avrebbe, quindi, avanzato l’idea di una didattica a distanza per le superiori. Notizia subito smentita dal suo ufficio stampa, ma il presidente della Regioni Abruzzo, Marsilio, rilasciava una dichiarazione all’ANSA nella quale confermava che la DAD per gli studenti più grandi era stato un tema discusso tra alcuni governatori regionali. Il problema, che ha visto al momento una netta opposizione da parte del Ministro dell’istruzione, sembrerebbe, quindi, soltanto rimandato.

Mascherine nei luoghi aperti

L’articolo 1 del dpcm stabilisce che “è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”. Dall’obbligo è escluso chi fa attività sportiva, i bambini sotto i 6 anni, i soggetti con patologie e disabilità incompatibili con l’uso della mascherina. Viene inoltre “fortemente raccomandato” l’utilizzo dei dispositivi “anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi”.

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