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Estate nera per gli animali, tra abbandoni e rinunce
Alberto Scicolone: “Recuperati in strada più di 100 gatti, una quarantina le rinunce di proprietà di cani”
Estate nera per gli animali, tra abbandoni e rinunce.
Estate nera per gli animali, tra abbandoni e rinunce
Un’estate che lascia il segno, ma non per le vacanze: nel Biellese il bilancio degli abbandoni di animali e di rinunce di proprietà è importante.
Sono almeno un centinaio i gatti trovati per strada, oltre a decine di cani lasciati indietro da chi non vuole o, nella maggior parte dei casi, non può più occuparsene. A tracciare il quadro è Alberto Scicolone, presidente dell’associazione “Legami di Cuore”, impegnata ogni giorno a raccogliere le emergenze del territorio.
Le parole di Alberto Scicolone
«Solo negli ultimi tre mesi abbiamo recuperato più di cento gatti, quasi tutti cuccioli trovati dai cittadini e segnalati a Miciolandia – racconta –. I nostri spazi sono al completo così come gli stalli. Abbiamo dovuto chiedere aiuto fuori provincia, perché qui non sapevamo più dove collocare gli animali».
Se per i felini la piaga resta l’abbandono, per i cani il fenomeno più diffuso è un altro: le rinunce di proprietà. «Parliamo di oltre trenta casi solo in tre mesi, che arrivano a quaranta se si considerano anche i cuccioli – spiega Scicolone –. Le motivazioni principali riguardano la popolazione anziana, che in provincia di Biella è davvero numerosa. Molti entrano in case di riposo o in strutture dove non possono più portare con sé i propri animali, altri muoiono e spesso i parenti non si fanno carico dei loro quattro zampe. A queste situazioni si aggiungono i casi di separazioni, trasferimenti o difficoltà economiche».
Il peso della crisi si sente anche qui. «Abbiamo diverse segnalazioni dai servizi sociali. Ci sono famiglie che non riescono a sostenere le spese veterinarie o quelle per il cibo. Interveniamo direttamente per lasciare gli animali nelle loro case e per evitare che si arrivi all’abbandono. La fine del reddito di cittadinanza ha peggiorato la situazione, non entro nel merito se fosse giusto o sbagliato, ma la realtà è che per molti era un sostegno che aiutava a tenere con sé il proprio peloso».
Un quadro complesso, che rischia di aggravarsi senza un intervento strutturale. «Per affrontare davvero il problema servono misure concrete: sterilizzazioni finanziate con fondi comunali, aiuti per chi non riesce ad affrontare le spese, maggiore sensibilizzazione. Penso a “Legami di Cuore”: facciamo tutto il possibile grazie al sostegno dei cittadini e al 5 per mille, ma i costi che dobbiamo sostenere sono davvero esorbitanti».
C’è però un dato che lascia ancora intravedere uno spiraglio positivo: «Nel Biellese – conclude Scicolone – c’è ancora un tessuto di comunità. Le persone segnalano i casi di difficoltà, non lasciano semplicemente l’animale per strada, come succede in molte altre parti d’Italia. Questo ci permette di intervenire in tempo. Ma serve che anche le istituzioni facciano la loro parte, altrimenti il fenomeno diventerà ingestibile».
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giacomo
1 Settembre 2025 at 14:06
Posso garantire per esperienza personale che, pur avendo la possibilità economica, pagare le medicine e le visite non è assolutamente facile.
Bisogna sempre sperare tra l’altro che l’animale non debba essere operato, perché in tal caso bisogna aprire un piccolo mutuo in banca.
Spesso mi domando come potrebbe fare un/una povero/povera pensionata…