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Equilibrio tra lavoro e vita privata: ecco le priorità

A Città Studi il convegno ‘Lavoro e competenze: scenari e tendenze per il futuro’ organizzato da Confindustria Piemonte 

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Equilibrio tra lavoro e vita privata: ecco le priorità

Equilibrio tra lavoro e vita privata: ecco le priorità

Nuovi mercati, tecnologie, comportamenti ed istituzioni stanno rivoluzionando il lavoro. Se dieci anni fa le priorità erano sicurezza e stabilità occupazionale, oggi al primo posto troviamo l’equilibrio lavoro-vita privata, poi un’atmosfera piacevole, retribuzione e benefit interessanti e solo al quarto posto quelle che erano le priorità del 2014. È in corso un evidente cambiamento nel modello di società occidentale, dove spesso la domanda di lavoro supera l’offerta. Perciò le imprese devono comprendere ed interpretare nell’organizzazione aziendale questa mutazione, solo così saranno in grado di attrarre e trattenere, talenti e competenze. Già oggi il 64% dei millennials non lavorerebbe in un’impresa non socialmente responsabile e con forti valori sociali, in grado di coniugare flessibilità e cambiamento.

 

I temi analizzati

Questi sono solo alcuni dei temi analizzati nel convegno ‘Lavoro e competenze: scenari e tendenze per il futuro’ organizzato da Confindustria Piemonte in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che si è svolto stamane a Città Studi, il campus biellese di servizi formativi per lo sviluppo del Territorio. Sei le grandi sfide da affrontare in questo scenario in veloce mutazione: produzione, energia, tecnologia, economia circolare, digitalizzazione e instabilità geopolitica. Di qui la necessità per le imprese di gestire con sempre maggiore attenzione il senso di quanto viene richiesto alla forza lavoro, unito ad un giusto riconoscimento salariale e un buon bilancio tra lavoro e vita privata.

Stiamo passando dal capitale umano al patrimonio umano. Il mercato del lavoro è diventato infinitamente più sofisticato, una mutazione tanto più complessa per un Paese come il nostro in cui le imprese hanno dimensioni ridotte, rispetto alle altre grandi potenze economiche. Il modello organizzativo verso cui tendere deve esser quello dell’auto-direzione e della responsabilità verso i risultati. È questa una prima risposta possibile anche all’avvento dell’Intelligenza Artificiale, che cambierà l’attuale equilibrio nel mercato del lavoro” ha spiegato Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte.

Ma potrebbe non bastare, poiché l’Italia si trova ad affrontare anche un drammatico e rapido calo demografico, che si somma al tema dei Neet e all’elevato tasso di abbandono scolastico. Servirebbero quindi percorsi tecnico/professionali terziari e ITS più attrattivi per giovani e famiglie, anche tramite un orientamento attivo a partire già dal 2° anno delle secondarie inferiori e dal 4° anno delle superiori. E poi un ulteriore sviluppo delle Accademie di Filiera del Piemonte come punto unico di contatto con le imprese. Altrettanto urgente è poi la valorizzazione del lavoro Stem, specialmente quello femminile poiché in Italia il 63% dei laureati è donna, ma solo una su tre di loro sceglie le materie Stem. Infine, il tema immigrazione per cui è necessario un contesto ordinamentale, con la ricerca di collegamenti con scuole estere e gestione della formazione, così da poter poi «importare» immigrati pronti al mercato del lavoro.

Elena Chiorino

Il futuro del lavoro richiede un cambiamento profondo nelle nostre politiche e strategie, un passaggio che può essere affrontato solo con una visione precisa e coraggiosa. Il Piemonte, con il suo tessuto industriale, la sua capacità manifatturiera e il dinamismo delle sue esportazioni, deve continuare a puntare su percorsi formativi innovativi per rispondere alle richieste di un mercato in costante evoluzione. Parallelamente, non possiamo ignorare il problema della denatalità, che rappresenta una delle maggiori sfide per il nostro futuro sociale ed economico. Come Regione, stiamo definendo politiche di welfare aziendale: abbiamo ampliato oraria degli asili nido e avviato le Accademie di Filiera, misure volte ad attrarre e trattenere sempre più persone e famiglie sul territorio” ha spiegato la vicepresidente e assessore all’Istruzione e al lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino. “Queste azioni non solo migliorano la qualità della vita di famiglie e lavoratori, ma sono essenziali per creare un ambiente dove le imprese possano prosperare e i talenti possano crescere. Sono profondamente convinta che gli imprenditori giochino un ruolo chiave, non solo nello sviluppo economico ma anche nel creare un sistema coeso indispensabile che definisca anche chiaramente il ruolo che possono giocare le partecipate regionali: sono certa che il loro contributo possa essere determinante per la crescita sostenibile e innovativa del territorio. Non possiamo poi trascurare il ruolo dell’intelligenza artificiale, una delle tecnologie che trasformerà radicalmente il nostro modo di vivere e lavorare. Come sottolineato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, l’Italia deve affrontare questa sfida con equilibrio e lungimiranza, per garantire che l’innovazione tecnologica sia sempre al servizio dell’uomo e della dignità del lavoro, non un suo sostituto conclude”.

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