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Epiderma, come nutrirsi attraverso la pelle

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Epiderma, come nutrirsi attraverso la pelle

DOMENICA 9 GIUGNO dalle 10 alle 17

È possibile nutrirsi attraverso la pelle? La pelle è un canale di assorbimento che può risultare inconsueto, ma che risulta sorprendentemente efficace per sperimentare l’interconnessione e la compenetrazione tra il corpo umano e l’ambiente. Con Epiderma gli organizzatori intendono coinvolgere il pubblico in una giornata dedicata alla ricerca e raccolta di erbe spontanee utilizzabili a contatto con l’epidermide.
L’iniziativa, a partecipazione gratuita, è organizzata da Let Eat Bi nell’ambito del programma dell’Accademia Verde, un ciclo di appuntamenti volti a incentivare la tradizione enogastronomica locale e la condivisione dei saperi. Questo incontro, curato da Andrea Caretto e Raffaella Spagna, vedrà anche la partecipazione del dottore forestale Fabio Porta. Per il duo di artisti non si tratta di un appuntamento inedito, ma di una nuova tappa di un lungo percorso di ricerca e sperimentazione avviato dal 2002 con il progetto Esculenta – azione collettiva di raccolta e consumo alimentare di materiali naturali – che indagava l’impulso ancestrale a raccogliere ciò che si trova in natura allo stato spontaneo per nutrirsene e sostenere la propria esistenza. Se l’alimentazione può essere considerata il momento più radicale dell’incontro interspecifico, nel quale forme diverse di esistenza si compenetrano e si incarnano facendosi una corpo dell’altra, con Epiderma gli artisti estendono questa indagine sperimentando la pelle come canale altro attraverso il quale nutrirsi.
La pelle è l’organo del corpo più esteso e ha un ruolo centrale in questa ricerca; essa è una membrana che delimita e protegge il corpo, ma, allo stesso tempo, lo mette in connessione con l’ambiente. Il lavoro si articola sullo scambio di sostanze tra l’ambiente (e in particolare tra i vegetali) e il corpo umano attraverso la pelle, nell’idea che la nostra identità non si formi solo in relazione all’umano, ma anche in relazione al mondo vegetale e minerale. Epiderma è un invito ad aprirsi verso l’altro vegetale. Un prato, ad esempio, non è un’entità omogenea, ma è una comunità di organismi di molte specie diverse, ognuna delle quali ha un proprio nome e un’individualità e si pone davanti a noi interrogandoci”.

Epiderma attinge alle conoscenze sulle erbe acquisite attraverso il progetto Esculenta, ma estende il campo di indagine a tutte quelle specie che, secondo la tradizione erboristica, possono essere utilizzate a diretto contatto con la pelle.  “Nel tempo – affermano gli artisti – abbiamo condotto varie azioni, spesso collettive, in ambienti diversi (come incolti, prati, boschi e sottoboschi), nei quali abbiamo raccolto una grande quantità di erbe adatte all’uso esterno sulla pelle. Quanto raccolto viene in seguito sperimentato dai partecipanti a diretto contatto con la pelle attraverso tecniche diverse: impacchi, impiastri, maniluvi e pediluvi, ecc.”.

In vista della realizzazione dell’installazione permanente Epiderma_bipediluvium, che Caretto-Spagna realizzeranno nella sede di Cittadellarte nell’autunno 2019 nell’ambito del progetto ‘Terme Culturali’, gli artisti intendono formare un gruppo di persone interessate che seguano il progetto nel suo divenire, partecipando alle raccolte collettive, accumulando conoscenze, materie prime vegetali e soprattutto esperienze in relazione all’uso delle erbe per uso esterno.  “Se nella fase ‘sul campo’ il riconoscimento delle piante avviene sul piano scientifico del linguaggio, della determinazione scientifica, nominazione, ecc., nella successiva fase di sperimentazione la conoscenza con l’altro vegetale avviene a livello tattile, in una dimensione esterna al linguaggio. Attraverso la stimolazione del tatto – argomentano – le esperienze, le emozioni, le sensazioni viaggiano a un livello diverso, pre-intellettuale e pre-culturale. Ognuno di noi fa parte di due mondi paralleli: quello costituito dalla nostra comunicazione interna e quello costituito dalla nostra comunicazione esterna. Questi due mondi sono collegati attraverso la pelle. La pelle rappresenta, scientificamente, la memoria tattile-emotiva che non è inclusa nel linguaggio verbale ed esiste ben prima della nostra capacità di razionalizzazione”.

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