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L’edilizia sanitaria in Piemonte: 4,5 miliardi per ospedali e case di comunità

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In Piemonte sono in corso gare e progettazioni di nuovi ospedali e case di comunità per oltre 4,5 miliardi di euro tra risorse Inail, fondi statali, regionali, Pnrr e risorse private: compongono un piano di edilizia sanitaria che non ha uguali nella storia della Regione e che è stato aggiornato alla luce dell’incremento delle risorse Inail che consentono di realizzare con fondi pubblici anche gli ospedali di Cuneo e Alessandria.

I dettagli del piano

Come hanno illustrato il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi durante una conferenza stampa nel Grattacielo della Regione, il piano prevede la costruzione di 11 nuovi ospedali, 4 rigenerazioni e ampliamenti, 91 case di comunità e 30 ospedali di comunità, oltre a 43 centrali operative territoriali.

«L’incremento di risorse da parte di Inail ci consente di aggiornare il nostro piano di edilizia sanitaria e di realizzare con fondi pubblici anche gli ospedali di Cuneo e Alessandria. Un piano ambizioso al quale abbiamo lavorato in questi anni con l’ex assessore Icardi, oggi presidente della Commissione Sanità, che ringrazio, e che portiamo ora avanti con l’assessore Riboldi – ha sostenuto il presidente Cirio – Si tratta di investimenti per oltre 170 interventi, tra grandi ospedali e case di comunità, di cui si stanno svolgendo, a seconda dei casi, progettazioni, gare e lavori che nei prossimi anni daranno un volto nuovo e rinnovato agli ospedali del Piemonte in modo da rispondere sempre di più e meglio alle esigenze di cura dei nostri cittadini».

«Il più grande investimento dal dopoguerra ad oggi – lo ha definito l’assessore Riboldi – ed è quindi fondamentale che su questo ci sia la massima attenzione e il massimo impegno da parte di tutti».

Le slides di dettaglio dei progetti sono consultabili qui

Un gruppo di esperti per prevenire illegalità

Per accompagnare il percorso di realizzazione di queste opere, che hanno tra loro iter e tempistiche differenti, diverse stazioni appaltanti e varie forme e fonti di finanziamento, la Regione ha deciso di avvalersi di un gruppo di esperti in materia di prevenzione e contrasto all’illegalità nell’ambito della gestione degli appalti e dei servizi sanitari.

Ne fanno parte Filippo Dispenza, prefetto a riposo e commissario straordinario del Governo per Caivano, Franco Frasca, generale di Brigata (nella riserva) dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Mainolfi, generale di Corpo d’Armata (Aus.) della Guardia di Finanza, Antonio Rinaudo, ex Pm della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Torino.

Foto di gruppo

Foto di gruppo

«Il piano richiede una mole enorme di procedure e anche di risorse ed i sistemi di monitoraggio e di controllo dei vari soggetti interessati sono in campo insieme ai diversi organi dello Stato deputati alla vigilanza per garantire l’assoluto rispetto della trasparenza e della legalità, obiettivo prioritario per il quale abbiamo deciso di avvalerci un team di esperti di massimo livello per accompagnarci in questo percorso», ha puntualizzato Cirio.

L’istituzione del gruppo è stata fortemente voluta dall’assessore Riboldi: «Abbiamo bisogno di accelerare il più possibile i tempi per dare ai cittadini piemontesi nuovi e innovativi ospedali e luoghi di cura, ma questo non deve andare a discapito del rispetto e della salvaguardia della legalità. La normativa attuale ha già al suo interno importanti misure di contrasto all’infiltrazione della malavita organizzata, ma credo sia doveroso incrementare maggiormente le verifiche e di farlo avvalendosi di altissime professionalità quali sono quelle individuate».

I quattro componenti della Commissione avranno i seguenti obiettivi:

– ricognizione del sistema di procedure e strumenti operativi di autocontrollo previsti e applicati dalle singole Aziende responsabili dell’attuazione dei singoli progetti edilizi e di sanità digitale, secondo l’organizzazione interna di ciascuna;

– monitoraggio, analisi e proposta di interventi volti a prevenire e contrastare fenomeni di illegalità ed alla promozione di una cultura di legalità;

– analisi di azioni rafforzative di sistema, finalizzate anche allo sviluppo di collaborazioni con enti e istituzioni pubbliche nell’ambito delle rispettive competenze e nell’ottica della salvaguardia della legalità nell’utilizzo delle risorse;

– predisposizione di una relazione semestrale per la Direzione Sanità sull’andamento delle procedure avviate per la realizzazione dei nuovi presidi ospedalieri.

«Il gruppo di lavoro nasce con tempismo, nel delicato momento in cui si progettano e vanno a gara le opere, per facilitare i rapporti e la collaborazione con gli organi istituzionali di controllo già esistenti – hanno evidenziato i quattro esperti – Prevenire ogni rischio di infiltrazioni criminali negli appalti pubblici è un dovere assoluto per le pubbliche amministrazioni che richiede in prima linea l’impegno dei funzionari pubblici posti al servizio esclusivo della nazione e del perseguimento del bene comune. Così come richiede la nostra Costituzione, in particolare, con la fondamentale importanze dell’articolo 54. La profonda consapevolezza di questo ruolo e della specifica funzione costituisce il principale argine per evitare l’inquinamento ed il condizionamento dell’azione amministrativa perpetrato dalle organizzazioni criminali, attraverso soprattutto la corruzione, autentico cancro sociale».

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