Seguici su

Attualità

E’ un momento terribile con tanti morti innocenti ma non chiamatela guerra

Pubblicato

il

coronavirus

E’ un momento terribile con tanti morti innocenti ma non chiamatela guerra

«Quello che stiamo vivendo è un momento difficile e drammatico ma la guerra è stata peggiore, di gran lunga. Non c’è alcun paragone».
Maria Pelle, classe 1924, sta vivendo queste settimane chiusa in casa, amorevolmente assistita dalla figlia. Ogni giorno osserva con preoccupazione quanto sta accadendo ma non dimentica i tempi duri della sua giovinezza perduta. «All’epoca avevamo tutti la tessera annonaria – ricorda – che dava diritto a una fetta di pane. Poi tutto il resto per vivere, anzi sopravvivere lo si acquistava al mercato nero con i suoi tanti approfittatori».
Residente a Gaglianico, operaia, ogni giorno raggiungeva Biella in tram per recarsi al lavoro presso i grandi Lanifici Rivetti di via Repubblica. Un’infanzia segnata dall’improvvisa perdita nel 1942 del padre: «Lavorava come muratore dai Rivetti anche lui, con mia mamma. Poi improvvisamente se l’è portato via la tubercolosi».
Una situazione familiare grave, resa ancora più difficile dopo l’8 settembre 1943. «Sul percorso c’era sempre un posto di controllo dei fascisti. Molti venivano fermati e controllati, qualcuno portato via. L’altro pericolo era rappresentato dai caccia americani che mitragliavano a bassa quota: ricordo ancora quando hanno colpito un treno a Santhià, provocando tanti morti. Oppure, altro episodio che mi è rimasto sempre impresso, la fucilazione di alcuni partigiani. Ogni mattina quando uscivi di casa non sapevi se la sera saresti tornata».
Nel dopoguerra Maria Pelle incontrò l’uomo che sarebbe poi diventato il suo compagno di vita. «Durante la guerra mio marito era soldato a Torino – continua – e alcune volte andò a spegnare gli incendi causati dai bombardamenti americani vedendo delle cose terribili, uomini, donne e bambini morti bruciati. Rimase così sconvolto da quell’orrore, dall’odore dei corpi che per tutto il resto della sua vita non ha mai voluto partecipare a una grigliata, mai, mai. Brutti ricordi. L’odore della carne sul fuoco gli ricordava quelle tragedie».
Oggi a distanza di 75 anni, la 96enne vive un’altra situazione difficile. «Ogni giorno – afferma – si sentono tante brutte cose, c’è da piangere per tutti questi morti, il coronavirus è un male terribile. Sono preoccupata ma non penso che questa sia una guerra. La guerra è molto più brutta».

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *