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E’ morto il chirurgo biellese Franco Mosca

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BIELLA – Il professore Franco Mosca chirurgo di fama internazionale, che ha promosso l’utilizzo della robotica nelle sale operatorie e luminare dei trapianti di organi, è morto ieri, dopo pochi mesi di malattia all’età di 78 anni a Pisa. Lascia la moglie Giusy e figlie Marta, Elena e Irene. L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’Università di Pisa, di cui era docente emerito di chirurgia generale, e dall’Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup). Nel 2018 era entrato nell’olimpo mondiale della chirurgia, con il conferimento dell’onorificenza massima per un chirurgo, venendo nominato «Honorary Fellow» dall’American College of Surgeons, la più grande e prestigiosa società scientifica di chirurghi al mondo. Mosca era nato a Biella nel 1942 e aveva portato a Pisa i trapianti d’organo, fornendo le competenze e la spinta necessaria per l’apertura dei centri trapianti di fegato e di pancreas e per lo sviluppo di quello di rene, per quest’ultimo, proseguendo l’attività che aveva già iniziato insieme al suo maestro, il professor Mario Selli. Aveva quindi guidato i rispettivi centri trapianti, dove oggi vengono a curarsi pazienti da tutt’Italia, raggiungendo numerosi primati e portandoli ai vertici nazionali e internazionali per volumi di attività, risultati e reputazione scientifica. Prima di essere collocato a riposo nel 2012, presso l’Aoup Mosca è stato direttore delle Unità operative di Chirurgia Generale e Sperimentale, Chirurgia Generale e Trapianti, Chirurgia Generale 1 Universitaria, del centro EndoCas e del Dipartimento di Chirurgia Generale. Dal punto di vista accademico, invece, è stato nominato professore ordinario di chirurgia generale all’Università di Pisa nel 1986 e, nel corso della sua carriera, è stato vicepreside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, direttore del Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, oltre che di diverse Scuole di Specializzazione e di Dottorato APPROFONDIMENTI

«Uomo dal carattere vulcanico», sottolinea l’Università in una nota, Mosca «era famoso per la sua caparbietà ed instancabilità nel perseguire gli obiettivi.Sempre un passo avanti agli altri, alla sua lungimiranza, determinazione ed energia, l’ospedale e l’Università di Pisa devono anche la presenza oggi di altri poli di attrazione chirurgica di altissimo livello, quali i reparti di Chirurgia Generale con indirizzo oncologico maggiore e di Chirurgia Vascolare, il Centro Senologico, il Centro di ricerca e formazione EndoCas». Uomo carismatico, dal carattere forte, definito da alcuni come ‘titanico’, ma al tempo stesso persona attenta agli altri e capace di occuparsi anche dei meno fortunati. Da ricordare, a questo proposito, l’impegno instancabile con la sua Fondazione Arpa, per contribuire con fondi privati a sostenere la ricerca, la formazione in ambito medico e aiutare i più bisognosi, con numerosi interventi in Paesi in via di sviluppo in tutto il Mondo. Non si contano, infatti, gli operatori sanitari formati in decine di Paesi in via di sviluppo, grazie al sostegno della Fondazione Arpa; con ciascuno di loro, l’impegno preso era che rimanesse poi lì, per aiutare la propria gente. Straordinario il suo impegno per i giovani studenti universitari, anche attraverso l’Associazione ex Allievi della Scuola Superiore Sant’Anna – di cui è stato coordinatore, presidente e poi presidente onorario – e l’Associazione Laureati Ateneo Pisano, di cui è stato a lungo consigliere. «Un vero ‘luminareì, è stato indiscutibilmente punto di riferimento per molte generazioni di studenti, infermieri, specializzandi, chirurghi, accademici, pazienti, ma anche di politici, imprenditori, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo», evidenzia l’Università nel suo ricordo.

Dopo il pensionamento, da persona instancabile quale era, Mosca ha continuato a mettere a disposizione la sua saggezza ed esperienza per la comunità, per Università e per l’ospedale pisano, oltre che per chiunque lo abbia individualmente cercato. Così, nel 2017 e nel 2018, aveva anche voluto impegnare molte delle sue energie nell’organizzazione dei due Festival Internazionali della Robotica, grazie ai quali tutto il mondo ha acceso i riflettori sulla città di Pisa. Per la sua straordinaria attività, il prof. Mosca è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti: medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica, Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Ordine del Cherubino e Campano d’Oro dall’Università di Pisa, Membro onorario della Croce Rossa Italiana La sua scomparsa lascia un enorme vuoto nella comunità medica e scientifica e tra i tanti colleghi, allievi ed amici che lo hanno avuto fino all’ultimo come punto di riferimento. «Ci ha lasciato un uomo di rara integrità e levatura eccezionale, che ha dedicato tutta la sua vita agli altri, ai suoi pazienti, ai suoi allievi, ai suoi studenti, alle persone deboli – ha detto il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Maria Mancarella – Lo ha fatto veramente fino all’ultimo, se penso che solo poche settimane fa eravamo insieme, sebbene a distanza, all’inaugurazione del progetto RainboWifi, fortemente voluto da Franco e dalla sua Fondazione Arpa per dare un pò di sollievo ai pazienti Covid-19. La scuola chirurgica pisana e mondiale gli devono molto, per i suoi contributi fondamentali e per le sue idee spesso visionarie. Così come il nostro Ateneo, al quale non ha mai smesso di dare il suo apporto di idee e iniziative. Ricorderò sempre i nostri incontri in rettorato. Arrivava con la sua consueta flemma, sorridente, estraeva dalla tasca un fogliettino stropicciato, dove si era appuntato le ‘poche cose che ti devo dirè: quei fogliettini erano pozzi senza fondo, pieni di idee e progetti per la sua Università, che oggi più che mai si stringe commossa intorno alla moglie Giusy, alle figlie Marta, Elena e Irene e agli amati nipoti». Cordoglio è stato espresso anche da sindaco di Pisa Michele Conti. «La scomparsa del Professor Mosca è una grave perdita per la città di Pisa, per il mondo accademico e della medicina – ha dichiarato Conti – A Pisa aveva ottenuto brillanti successi nel corso della sua lunga carriera, sia come medico che come docente dell’Ateneo pisano di cui era Professore emerito. Da chirurgo di chiara fama ha promosso l’utilizzo della robotica nelle sale operatorie. Con la sua Fondazione Arpa era molto attivo nella società civile, tessendo relazioni con sapienza e spendendosi per cause benefiche e di solidarietà. Il Professor Franco Mosca era un’eccellenza che ha promosso talenti e competenze. Nell’esprimere il cordoglio dell’intera città, invio le più sentite condoglianze alla famiglia».

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