Seguici su

Attualità

E’ l’anno d’oro della zanzara tigre

Pioggia, caldo e inverno mite hanno contribuito alla diffusione

Pubblicato

il

e' l'anno d'oro della zanzara tigre

E’ l’anno d’oro della zanzara tigre. L’invasione sta arrivando al culmine. Anche se l’assalto più agguerrito arriverà a settembre, il mese che potrebbe consacrare il 2024 appunto come l’anno della zanzara tigre.

Tra primavera e inizio estate, quando le perturbazioni si sono succedute senza interruzioni e le temperature erano basse, le zanzare non si sono fatte sentire. Ma si potrebbe dire che si stavano organizzando. Non sono mancati certo i ristagni d’acqua in cui depositare le larve. E siccome poi non c’è l’abitudine a eliminare i depositi inutili e a neutralizzare quelli utilizzati in campagna, ecco che con il caldo le larve si sono trasformate in insetti e l’invasione è cominciata. E continuerà almeno fino alla metà di agosto, quando il ciclo riproduttivo, rallenta.

E’ l’anno d’oro della zanzara tigre

Un discorso a parte riguarda però le famigerate zanzare tigre, le più insidiose anche dal punto di vista sanitario. Questi animali iniziano la loro riproduzione in inverno attraverso le uova. Con il freddo in genere non molte sopravvivono, ma quest’anno la stagione è stato particolarmente mite e ha favorito un ulteriore sviluppo che consegnerebbe il dominio proprio alla tigre.

Intanto in questi giorni si sta impennando il numero di segnalazioni che riguardano zone particolarmente infestate. A chi? Alla Ipla, una società partecipata dalla Regione, che cura prevenzione e disinfestazione da zanzare, con un apposito progetto lanciato anni fa. Era stato avviato un massiccio intervento che aveva coinvolto anche le risaie. I benefici si erano visti e tra il 2010 e il 2013 la presenza dei fastidiosi insetti si era ridotta sensibilmente. Ma proprio nel 2013 i fondi furono tagliati e il progetto restò al palo.

Così gli insetti tornarono a proliferare e solo nel 2018 si ritornò a fare prevenzione. I “tecnici di campo” di Ipla compiono costantemente monitoraggi del territorio, lasciano volantini nei quali si spiega dove possono annidarsi le larve. Inoltre sono disponibili a raccogliere segnalazioni di infestazioni e si recano anche a compiere sopralluoghi per accertarsi della situazione. Spesso si trovano di fronte ad aree verdi in cui vivono centinaia di zanzare.
LEGGI ANCHE: “Uniti contro la zanzara tigre”, il comune aderisce alla campagna promossa dalla Regione

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

adv
adv

Facebook

adv