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E’ arrivato il picco influenzale. Ospedale preso d’assalto

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La situazione non ha assunto ancora gli aspetti drammatici delle grandi città ma anche l’ospedale di Biella inizia ad avere qualche difficoltà nell’affrontare l’emergenza dovuta al picco influenzale.

La situazione non ha assunto ancora gli aspetti drammatici delle grandi città ma anche l’ospedale di Biella inizia ad avere qualche difficoltà nell’affrontare l’emergenza dovuta al picco influenzale.
Nella sola mattinata di giovedì, in particolare dalle ore 7 alle 14, delle 95 persone recatesi al pronto soccorso almeno 30 lo hanno fatto perchè vittime della malattia tipica stagionale. Secondo le stime della stessa azienda sanitaria, dalla metà di dicembre il numero degli accessi ha iniziato inesorabilmente a salire tanto che rispetto ai periodi “normali” l’aumento è intorno al 15, 20 per cento. Non siamo ancora all’emergenza ma c’è da sottolineare che diversi medici e infermieri  hanno preferito posticipare le vacanze per dare una mano ai colleghi rimasti in servizio.
La situazione a Biella dunque rimane al momento sotto controllo a differenza di quanto accade nelle grandi città (il record è stato registrato nell’efficientissima Bologna dove l’attesa in pronto soccorso ha raggiunto le 20 ore) ma l’attenzione è alta in quanto sono proprio  questi i giorni  di massima diffusione dell’influenza. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità il numero di ammalati previsti potrebbe arrivare a toccare i sette  milioni. I medici consigliano la vaccinazione e la corretta alimentazione per debellare il pericolo del virus soprattutto tra i soggetti più a rischio (tra l’altro scade oggi la possibilità per bambini, anziani e soggetti deboli di essere vaccinati gratuitamente).
Per quanto riguarda la prevenzione è necessario puntare molto sull’igiene personale: lavarsi spesso e bene le mani è un ottimo modo per evitare, in special modo ai bambini, di ammalarsi. A tale proposito l’ECDC (Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie) ha formulato quattro raccomandazioni: lavare le mani o, in assenza di acqua, utilizzare gel alcolici; coprire naso e bocca quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti usati e lavarsi le mani; rimanere a casa quando si sia affetti da malattie respiratorie febbrili, specie in fase iniziale; usare mascherine quando chi è affetto da sintomi influenzali si trovi in ambienti sanitari quali gli ospedali.

Chi non opta per il vaccino può decidere di provare con l’assunzione preventiva e regolare di vitamina C e miele al castagno.

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