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Dopo 87 anni lo storico bar Beni è chiuso

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Insieme al Magnino e Ferrua è stato per decenni uno dei bar storici di Biella. Dallo scorso settembre è malinconicamente chiuso dopo un ultimo breve periodo di gestione non troppo felice, in attesa di un acquirente. Stiamo parlando del bar Beni della centralissima piazza Vittorio Veneto, uno dei ritrovi pubblici simbolo della città.

Insieme al Magnino e Ferrua è stato per decenni uno dei bar storici di Biella. Dallo scorso settembre è malinconicamente chiuso dopo un ultimo breve periodo di gestione non troppo felice, in attesa di un acquirente. Stiamo parlando del bar Beni della centralissima piazza Vittorio Veneto, uno dei ritrovi pubblici simbolo della città.

Aperto nel lontano 1928, il locale ha sempre potuto contare su una clientela numerosa e affezionatissima. Per andare a tempi più recenti, fino all’inizio degli anni Ottanta il locale aveva anche uno spazio sotterraneo dove la gente si ritrovava per giocare a carte. Ma soprattutto quello che attirava la clientela era il biliardo, uno dei primi in città, perennemente occupato, sin dal mattino (allora il locale apriva già alle 5 per chiudere all’una di notte, ininterrottamente).

Chi l’ha frequentato non può non ricordare la continua confusione, la moltitudine di clienti e giocatori, almeno coloro che si riuscivano a intravedere nella coltre di nebbia creata dalle centinaia e centinaia di sigarette consumate. Chi vi ha lavorato al banco ricorda che i caffé non venivano fatti su ordinazione, ma praticamente erano preparati in continuazione, a getto continuo, come una catena di montaggio, senza attendere i “desiderata” dei clienti tanto dietro al bancone c’era sempre qualcosa in attesa di consumarlo. Secondo i proprietari, pressochè quotidianamente, 365 giorni all’anno, ne venivano preparati tra gli 800 e i 900 al giorno.

Il Beni diventò famoso anche a livello nazionale per una vincita all’epoca stratosferica. Nel 1985 infatti, quando il gestore era Mario Coda Zabetta, un giocatore vinse 487 milioni di lire. Allora non c’erano gratta & vinci e menate varie, la gente affollava il bar per la ricevitoria e l’allora fortunato azzeccò un 13 al vecchio e glorioso Totocalcio.

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