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Discarica di Salussola: parlano i cittadini, ma la politica tace

Intervento firmato dal Movimento Valledora

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Discarica di Salussola: parlano i cittadini, ma la politica tace

Discarica di Salussola: parlano i cittadini, ma la politica tace

A quasi una settimana dalla pubblicazione della sentenza a favore della realizzazione della discarica dell’amianto di Salussola, la politica tace. Una politica del territorio che manca di una visione d’insieme e Salussola sembra trovarsi in una „bolla“,sola con un problema circostanziato.

 Eppure le eccellenze presenti danno lustro al nostro territorio con lavoro e prodotti che si consumano anche nel resto mondo. Il basso Biellese vanta ettari di terra dedicata alla produzione di riso DOP. E‘ possibile che la politica locale oltre a non esprimere le opportune considerazioni, non predisponga „adeguati strumenti legislativi“ a tutela del territorio e delle attività agricole e non .

Ricordiamoci che qui creeremo un buco profondo 15 metri e poi una montagna alta 18 metri nonostante i siti idonei individuati dalla regione Piemonte fossero altri.

 

Perché tacere a fronte di aziende che sono parte delle storia locale? Che sono state capaci di crescere e non di chiudere, nonostante la crisi economica che ci ha investito?
Mantengono integro un territorio rurale, un rurale “di lusso” considerata la qualità del prodotto, impiegano dipendenti e creano un indotto economico per nulla  indifferente .

Meglio terreni abbandonati oppure l‘ incuria, come capita in molte parti d’Italia?

Perché, dover sacrificare attività e territorio per una discarica di amianto, che assolutamente non ha nulla a che vedere con il contesto che la circonda. Perché continuare ad aprire le porte del Basso Biellese al business dei rifiuti, porte che in altre Regioni vengono chiuse dirottando rifiuti  da noi?

 

Occorre una soluzione per fermare questo ‘assalto’ e rimediare alle evidenti carenze legislative esistenti, può essere l’aggiornamento al Piano Territoriale Regionale che deve, a nostro parere, tenere maggiormente in considerazione le peculiarità positive del territorio, specie quando su queste sono basate le economie locali.

Gli imprenditori che hanno investito nella loro azienda, gli abitanti che hanno costruito la loro casa non possono essere lasciati alla mercè di ‘iniziative’ private che mettono in discussione l‘attività e la qualità di vita.

Purtroppo anche Salussola-Brianco, dove è già stato autorizzato un impianto di trattamento rifiuti e ora la discarica,  sembra destinato a ripercorrere le medesime tappe vissute in Valledora: si inizia con un impianto poi ne seguono sempre altri che aggravano la situazione ambientale, le conseguenti emissioni e l’impatto paesaggistico peraltro non a fronte di necessità locali ma sempre in nome del bussines.

 

Per contrastare il fenomeno dell’accumulo in poco spazio di impianti inquinanti occorre inserire nel Piano Territoriale Regionale il ‘fattore di pressione’ per mantenere un‘ adeguata distanza sia tra impianti e abitazioni e/o aree agricole. I cittadini prendano atto delle decisioni assunte dalla politica che governa le istituzioni, che hanno lasciato aree sempre più estese del territorio alla volontà dell’interesse privato, poichè nessuno deve trovarsi costretto a lasciare le propria abitazione e il proprio lavoro, vanificando gli investimenti fatti.

 

Il Movimento di cittadini, le associazioni, le persone che hanno investito risorse  non possono cambiare le sorti del Basso Biellese, serve una politica responsabile. Gli amministratori devono sollevare la questione e individuare soluzioni concrete.

 

Per Movimento Valledora

 

Savina Fariello

Anna Andorno

 

leggi anche: Coldiretti Biella-Vercelli contro la discarica di cemento amianto

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    13 Settembre 2024 at 8:00

    La soluzione concreta è già stata individuata: costruire la discarica li dove è stato detto che verrà costruita. Mettetevi il cuore in pace.

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