Attualità
Diga sul Sessera: ambientalisti sempre contrari
Le associazioni si schierano contro la richiesta del Consorzio Baraggia per una nuova proroga

Diga sul Sessera: ambientalisti sempre contrari.
«Il ministro Pichetto ha dichiarato che l’autorizzazione o meno alla realizzazione della diga sul Sessera è demandata esclusivamente ai tecnici. E la politica non può intervenire. Sul fatto che nelle questioni tecniche le ingerenze della politica non siano consentite siamo tutti d’accordo. Ci mancherebbe altro. Ma i proponenti dei diversi progetti hanno l’obbligo di fornire agli esperti dati reali e questo non si può dire avvenga. Visto che la Valutazione d’impatto ambientale risale a dieci anni fa, periodo in cui la situazione del Sessera è cambiata, in peggio. Al politico spetta comunque il compito di far sì che in questa fase tutto avvenga in modo puntuale».
Così il portavoce del Circolo Tavo Burat, Daniele Gamba, risponde indirettamente al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto. Che nelle settimane scorse ha demandato ai tecnici del ministero la parola definitiva sul progetto. Un annuncio che ha messo in allarme gli ambientalisti da sempre schierati contro la realizzazione del progetto. Anche perchè, come fa notare Gamba «in più dì un’occasione davanti a consorzi irrigui e agricoltori Pichetto si è dichiarato a favore di nuovi invasi».
Diga sul Sessera: ambientalisti sempre contrari
La richiesta presentata dal Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese a dicembre per una nuova proroga necessaria all’elaborazione del progetto non può essere accolta. Le ragioni di opposizioni sono diverse. Innanzitutto il modificato quadro ambientale del Sessera richiede una nuova Valutazione d’impatto ambientale. Non potendo essere considerata valida quella rilasciata nel lontano 2014, dunque undici anni fa. Inoltre l’ultimo elaborato del consorzio prevede la realizzazione di tutta una serie di opere non previste nel progetto iniziale. Oppure la cancellazione di altre come ad esempio le due centrali idroelettriche destinate a fornire energia ai comuni interessati.
Anche da un punto di vista economico, secondo gli ambientalisti, i conti non tornano. «Evidenziamo interpretazioni ed errori nella determinazione delle spese (33 milioni + IVA su un costo complessivo dell’opera di 395 milioni di euro). La percentuale per calcolarne l’importo (12 anzichè 13%), l’importo che deve essere IVA inclusa, la detrazione dei contributi già ricevuti. In sostanza il Consorzio della Baraggia contabilizza in 40 milioni circa le spese generali anziché in 31 milioni. Importo a cui devono essere sottratti i 5 milioni circa già ottenuti dal Ministero delle Politiche Agricole per la redazione del progetto definitivo».
LEGGI ANCHE: «Neanche il ministro adesso può fermare la diga in Valsessera»
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Ardmando
20 Marzo 2025 at 11:21
Diga sul Sessera: ambientalisti sempre più retrogradi e ignoranti. Perchè non pensano alla salute? La loro. L’acqua è un bene essenziale e deve essere accumulata. Solo gli idioti non lo capiscono.
Luigi
20 Marzo 2025 at 13:41
È il circolo Tavo Burat, che non dovrebbe esistere, nati contrari a tutto, solo per poter far parlare di sé.