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Deposito scorie nucleari: tutti i comuni dicono “no”, Trino invece, esclusa dall’elenco, si candida

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Il comune di Trino Vercellese vuole il deposito nazionale delle scorie nucleari ma il governo l’ha escluso. “Siamo pronti all’eventualità di a raccogliere i rifiuti, ma ci hanno escluso dall’elenco. Se ce lo chiederanno ne discuteremo”. Lo spiega Daniele Pane, il sindaco leghista di Trino, il paese del Vercellese prima sede nucleare d’Italia che da oltre trent’anni ospita un deposito provvisorio con rifiuti radioattivi, ma nel lungo elenco pubblicato dalla Sogin, la società pubblica di gestione del nucleare, e autorizzato dal governo non compare affatto. “L’iter non prevede la possibilità di candidarsi, ma noi abbiamo una centrale nucleare che è stata trasformata in deposito dopo il referendum.Depo Il deposito provvisorio che abbiamo funziona ed è uno dei più sicuri per questo ho fatto questo ragionamento. Ovviamente servirebbe un deposito nuovo per lo stoccaggio definitivo e mettere tutto in completa sicurezza”.

I siti individuati in regione sono otto e si trovano in provincia di Torino, a Caluso-Mazzè-Rondissone e Carmagnola, e in provincia di Alessandria, a Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento, Fubine-Quargnento, Alessandria-Oviglio, Bosco Marengo-Frugarolo, Bosco Marengo-Novi Ligure, Castelnuovo Bormida-Sezzadio.

“Trovo assurdo che una scelta di questa portata sia stata assunta senza un minimo confronto con la Regione e i sindaci dei territori. È inaccettabile che da Roma piovano di notte sulla testa dei cittadini piemontesi decisioni così importanti e delicate che riguardano le nostre vite” ha detto il presidente della Regione Alberto Cirio. “


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