Attualità
Deposito nucleare, il comune di Trino ha ritirato la propria autocandidatura
Oggi scadevano i termini per la presentazione delle domande
Il Comune di Trino, in provincia di Vercelli, ha ritirato la sua autocandidatura a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Lo ha comunicato ieri sera la giunta guidata dal sindaco Daniele Pane. La decisione è stata trasmessa al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla Sogin. Proprio oggi scadono i 90 giorni di tempo stabiliti dal governo per manifestare le candidature. Al momento l’unica pervenuta era proprio quella di Trino.
Deposito nucleare, il comune di Trino ha ritirato la sua autocandidatura
La giunta di Trino ha dunque alla fine ceduto alle pressioni del fronte locale contrario alla scelta, rappresentato in prima linea dal comitato Tri.No, che ha chiamato a raccolta novanta sindaci del territorio per un’assemblea in programma oggi 13 marzo. Ad oggi sono 5.000 le persone che hanno sottoscritto sulla piattaforma change.org la petizione “Trino territorio non idoneo”.
Le ragioni degli oppositori
Secondo il fronte dei contrari, a cui si è unita negli ultimi giorni anche l’amministratore comunale di Crescentino, questo territorio non sarebbe adatto a ospitare il deposito che a regime dovrebbe contenere 78.000 metri cubi di rifiuti radioattivi a basse e media intensità, e 17.000 metri cubi ad alta intensità. Si temono soprattutto l’inquinamento delle falde acquifere e l’eccessiva vicinanza ad alcune abitazioni, nonché il rischio sismico e idrogeologico che caratterizza il territorio.
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Ardmando
13 Marzo 2024 at 18:42
Continua imperterrita la maleodorante marea melmosa dell’ignoranza, sempre alimentata dalla disinformazione. Perchè nessuno dice quanti soldi i contribuenti pagando in multe che l’Unione Europea ci commina per non essere in grado di fare fronte da soli alle nostre scorie radioattive? Perché i fenomeni da baraccone che si oppongono non pagano di tasca loro le multe? Qualsiasi territorio è idoneo perchè non c’è ALCUN pericolo per la salute. Le petizioni farsa valgono quanto i vari referendum farsa.
Luigi
14 Marzo 2024 at 13:21
La rinuncia ad essere un comune con scorie radioattive, implica una mancata risorsa per i cittadini, intanto le scorie che ci sono oggi, resteranno ancora per molti anni. In Francia ci sono depositi che confinano con l’oceano e le abitazioni.