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Dalla California a Cossato: “Per amore e perché… si vive bene”

Christopher Smith è originario degli Stati Uniti, ha 56 anni e… vive nel Biellese

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Si chiama Christopher Smith, è nato in California, ha 56 anni e desidera diventare cittadino italiano, addirittura residente a Cossato, del tutto in controtendenza, considerato che la città si sta spopolando. Diventa dunque curioso saperne di più.

«Sono abituato a trasferirmi fin da quando ero bambino – spiega -. Mio padre era un militare dell’esercito americano, operativo nell’aeronautica. Ogni tre anni cambiavamo città, questo fino ai miei 19 anni. All’età di 9 anni ho vissuto per 3 anni in Germania e parte della mia adolescenza l’ho trascorsa, per 4 anni, in Inghilterra. Quando poi sono tornato negli Stati Uniti non mi piaceva più e volevo vivere in Europa. È stato così che ho conosciuto mia moglie, Elena, che è italiana, di Cossato. Qui la vita è decisamente migliore».

In quale settore lavori?
«Sono consulente di progettazione da 25 anni, per aziende che lavorano in ambiti anche molto diversi fra di loro. Negli ultimi 5 anni ho lavorato per una compagnia che produce materiale spaziale per conto del Governo. La mia specializzazione è organizzare la leadership – la conduzione di un’azienda -: esamino il processo di fabbricazione, affinché anche i dipendenti vadano d’accordo, in modo da migliorare la produttività in generale. Ho lavorato nell’ambito della costruzione di navi cargo, di automobili, in riseria e in uno zuccherificio. La mia intenzione è di continuare lo stesso lavoro, penso di trovare opportunità anche in Europa. In America ero sempre tanto impegnato. Andavo in aeroporto di domenica e tornavo a casa il venerdì. Vivevo in hotel. Era così quasi tutte le settimane. Non ho mai potuto essere presente ai compleanni dei miei figli. Non c’ero mai».

L’intervista si svolge interamente in lingua inglese, quindi nonostante gli obiettivi ambiziosi, viene spontaneo chiedere: pensi di imparare l’italiano?
«Mia moglie si è informata e ci sono diverse opportunità per stranieri, ma fino a quando ho il permesso di soggiorno non posso frequentare la scuola perché viene richiesto il codice fiscale e per averlo bisogna ottenere la residenza italiana. Il mio primo obiettivo è di conseguire la patente di guida valida in Italia. Per il momento posso guidare con la patente americana, che non è convertibile, perché beneficio appunto del permesso di soggiorno. Quando scadrà, dovrò sostenere nuovamente l’esame e per farlo dovrò per forza conoscere l’italiano, che è importante non solo per integrarmi, ma anche per lavorare. Un passo che ho appena compiuto per sembrare italiano è stato quello di acquistare una Panda – che lui chiama Penda -. And it’s great! – ed è fantastica!»

In America è tutto più grande, gli spazi sono immensi. Cossato in confronto è un villaggio minuscolo e fra un po’ non lo guarderai più con gli occhi del turista.
«A me piace vivere qui – conclude Christopher Smith -. Sento tutto più autentico. In America, ad esempio, non esistono vere amicizie. È difficile coltivare rapporti umani, in Italia invece le persone sono più ospitali. Sono qui poi anche per ricongiungermi con mia moglie, quindi per amore. Finora ho fatto amicizia con i vicini di casa, di sera giochiamo a burraco. Qui si usa anche tanto mangiare la pizza e prendere il caffè insieme. La famiglia di mia moglie organizza cene con tantissimi ospiti e questo non è usuale per me. Inoltre qui vicino ci sono le montagne e a me piace ciaspolare. La mia esperienza mi ha portato a vivere a Dallas, nei cui negozi c’è sempre frutta e verdura molto trattata perché possa durare a lungo. È difficile trovare prodotti freschi e sani. Permane l’interesse a mantenere l’America in queste condizioni, ossia che la gente mangi schifezze, perché così l’industria delle medicine continua ad avere un grande profitto. Trovo che in Italia ci sia uno stile di vita più salutare».

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