Attualità
Da domani il Piemonte zona arancione, le parole del governatore Alberto Cirio
Così ieri sera il governatore Alberto Cirio ha commentato il passaggio a partire da domani, domenica 17 gennaio, del Piemonte in zona arancione.
“I dati della nostra regione ci collocano in #ZonaArancione in attuazione della nuova classificazione adottata a livello nazionale per contrastare l’incremento della circolazione del virus che si sta registrando in tutta Italia ed Europa. Il nostro Rt è cresciuto a 1.14, anche se è importante segnalare che la pressione ospedaliera, pur restando significativa, continua progressivamente ad alleggerirsi grazie agli sforzi virtuosi che i piemontesi hanno saputo fare nelle scorse settimane.
“So che questo è un nuovo sacrificio per tutti ed è la ragione per cui ho chiesto al Governo che i ristori previsti per le categorie chiuse siano certi e immediati. Mi riferisco in particolare al mondo dello sci, ristoranti e bar. Su questi ultimi mi auguro che da Roma rivedano la scelta di bloccare l’asporto a partire dalle 18, perché come ho segnalato in Conferenza delle Regioni è una decisione che appare poco comprensibile e fortemente punitiva.
“Per quanto riguarda la scuola, come previsto dal Comitato tecnico scientifico nazionale e dal Governo, da lunedì anche le scuole superiori potranno ripartire in presenza seppur al 50%. Questo anche grazie al Piano Scuola sicura che la Regione ha messo in campo e ad un enorme lavoro fatto con i prefetti, i territori e il mondo scolastico e dei trasporti per garantire la ripresa in sicurezza. Ma non abbasseremo la guardia e monitoreremo la situazione a scuola ogni giorno, per intercettare subito eventuali criticità ed intervenire in modo immediato con misure più restrittive se la situazione epidemiologica dovesse renderlo necessario”.
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Alessandra
17 Gennaio 2021 at 9:12
Ma veramente lei sig Cirio domani pensa di riaprire le scuole?abito in Val di Susa e i miei figli vanno a scuola a oulx,lei pensa di aver potenziato anche quella tratta dove salgono sui treni oltre 600 studenti più i lavoratori?Non creiamo altre infezioni,piuttosto la scuola si rimanda, prima la salute,non lo faccia solo per non essere impopolare.cordiali saluti una mamma