Attualità
Da Chiavazza al Duomo di Milano con il suo camioncino per le riprese di una nuova serie tv
Tutto è nato per caso, passando da Biella un tecnico degli effetti speciali è rimasto colpito dal furgoncino “Food & Furious” di Giusy Diolosà
«E’ stato veramente incredibile, la mattina ero a Chiavazza a servire panini e bibite ai miei clienti abituali, come sempre, e nella notte ero in piazza Duomo a Milano a girare una serie tv».
Inizia così il racconto di Giusy Diolosà, siciliana di origine ma biellese d’adozione, che si è trovata per un’assoluta casualità protagonista con il suo camioncino dell’ultima puntata di una nuova produzione italiana in uscita a breve sugli schermi. Il riserbo è d’obbligo in questo caso. Lo staff è stato tassativo, nessuna indiscrezione deve trapelare. Quello che, però, Giusy può raccontare è come è stata “scritturata” da uno dei tecnici responsabili della fiction.
«E’ stata veramente una bella casualità – racconta Giusy -. Io sono la proprietaria di un furgoncino “Food & Furious. Sicily”: vendo street food siciliano, ma non solo, e tutti i giorni dalle 10 del mattino alle 16 mi fermo a Chiavazza, tra via Milano e via Fratelli Bandiera . Proprio qualche settimana fa si è presentato lì un signore chiedendomi se poteva fare qualche foto al mezzo.
E lei cosa gli ha detto?
Gli ho detto che non c’era alcun problema, che poteva fare tutte le foto che voleva. A quel punto mi ha spiegato che si trovava a Biella per caso e che era andato a salutare un amico meccanico che lavora proprio a Chiavazza. Lui è un tecnico che si occupa del parco mezzi e degli effetti speciali di auto, moto e camion per produzioni cinematografiche. Ha detto che a colpirlo è stato il nome del mio camioncino “Food & Furious. Sicily” ».
Effettivamente è un nome molto particolare. Richiama anche le sue origini?
Sì. Io sono nata a Catania. Noi siciliani abbiamo lo street food nel sangue e mi piaceva in qualche modo ricordarlo anche nel nome.
Quindi lei ha sempre avuto questa attività?
In realtà sono venuta qui a Biella per lavorare in un negozio di un centro commerciale cittadino. Mi sono trasferita con i miei tre figli nel 2019, poi, purtroppo, è iniziato il Covid e io, essendo l’ultima assunta nell’esercizio commerciale dove avevo iniziato a collaborare, dopo un po’ sono stata lasciata a casa.
E lì che ha avuto l’idea dello street food?
A cinquant’anni è difficile trovare un lavoro, lo è già per i giovani figuriamoci per le persone un po’ più grandi. Quindi dopo mesi di ricerche che non hanno portato a nulla, ho chiesto un finanziamento e ho aperto una mia attività. Noi donne quando vogliamo siamo inarrestabili.
Una bella soddisfazione. La sua comparsa nella fiction quindi la consideriamo un po’ come la ciliegina sulla torta?
Sì, effettivamente è stata una bella sorpresa anche perché mi ero quasi dimenticata dell’incontro con il “tecnico” . Dopo aver fatto le foto e avermi chiesto il numero di telefono, infatti, è “sparito” per quasi tre settimane; poi domenica mattina mi ha chiamato e mi ha chiesto se nella notte tra lunedì e martedì potevo andare con il mio camioncino a Milano.
E lei cosa ha fatto?
Inizialmente stavo per dire di no, troppe cose da organizzare, poi ho pensato che un’occasione così non mi sarebbe più capitata è ho deciso di coglierla al volo.
Contenta di averlo fatto?
Assolutamente sì. A parte un po’ di stanchezza il giorno dopo, sono arrivata con il camioncino in piazza Duomo a Milano alle 10 di sera e sono ripartita alle 7 del mattino. Le riprese, infatti, sono durate tutta la notte. Devo ammettere che è stato molto interessante e bello osservare da vicino come lavorano le grandi produzioni. Erano tutti molto professionali e gentili, anche gli attori protagonisti si sono dimostrati molto disponibili. E’ stato bello condividere con loro proprio l’ultima scena. Nella ripresa finale, infatti, compariamo io e il mio camioncino. Sarà un bel ricordo che porterò sempre con me.
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