Attualità
Da Biella a Parigi in bicicletta godendosi il viaggio
Coppia biellese sceglie delle vacanza alternative e ci spiega il perchè
BIELLA – Una vacanza alternativa all’insegna dell’ecologia e, perchè no, anche del risparmio: questa la formula ormai collaudata di una coppia biellese che ha deciso di raggiungere Parigi in bicicletta. I protagonisti di questa avventura, che li ha portati in giro per l’Europa, sono Sara Vignono e Mauro Ugliengo – rispettivamente di Cossato e Chiavazza – che ormai alcuni giorni fa sono partiti alla volta della Ville Lumière che dovrebbero raggiungere nella giornata di oggi.
Contattati telefonicamente a Vevey sul lago di Lugano, una delle loro tappe intermedie, Sara non nasconde il suo entusiasmo nel raccontare il motivo che li ha spinti a trascorrere le loro ferie in bici.
E’ la prima esperienza di questo tipo che fate?
No, diciamo che insieme è la seconda volta: nel 2021, infatti, siamo andati in bicicletta fino a Roma. Inizialmente volevamo raggiungere Lourdes ma poi, per via del Covid e le varie restrizioni, abbiamo optato per la Capitale. Un’esperienza bellissima. La “prima volta” in assoluto per me però è stata la Corsica. Mi ricordo che avevo una mountain bike pesantissima e che ho faticato non poco, ma anche in quel caso le emozioni provate, le persone conosciute durante il percorso, mi hanno ripagato di tutto lo sforzo.
Una vera passione per le due ruote, ma è anche il vostro lavoro?
Come diceva lei la nostra è una passione, di lavoro facciamo tutt’altro. Io sono un’impiegata, mentre il mio compagno è un vigile del fuoco. E’ stato lui a trasmettermi l’amore per questo sport. Prima adoravo la palestra adesso invece, quando riesco, preferisco andare ad allenarmi con la mia bicicletta.
Immagino che un viaggio così vada pianificato nel dettaglio.
Io sono una “manica” , se così si può dire, della pianificazione. Sono io che calcolo le distanze, il percorso dove fermarci a dormire o anche solo a mangiare. Certo, poi, se lungo il percorso troviamo qualcosa che ci piace ci fermiamo e il programma può tranquillamente saltare. Del resto il bello di queste vacanze è proprio il viaggio, anche la sua imprevidibilità.
Quindi la consiglierebbe a chiunque un’esperienza come questa?
Dipende da quanto uno è allenato, quella senza dubbio è la prima discriminate. Se si è agli inizi, forse, è meglio cominciare con un itinerario più breve. Per il resto è stupendo muoversi con i tempi così “dilatati” che ti danno la possibilità di scoprire gli angoli nascosti di ogni luogo: in macchina o, peggio ancora, in aereo questo sarebbe impossibile. Poi c’è l’aspetto umano, ovvero la possibilità di conoscere tantissime persone, condividere le proprie esperienze, stringere nuove amicizie e tutto in maniera naturale. Inoltre questo tipo di vacanze sono totalmente “green” e, dettaglio non trascurabile, anche economiche.
Aggiungerei però anche stancanti.
Stanchi sì, ma felici. Poi arrivati a Parigi ci fermeremo qualche giorno lì a riposare. Se organizzate bene, alla fine, diventano molto rilassanti, del resto non dobbiamo battere record o fare un’impresa epica, ma viverci il momento e goderci il viaggio.
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Davide
12 Settembre 2023 at 17:59
Piccola correzione se mi è consentito…Vevey è sul Lago Lemano, o Lác Léman, poi proseguendo si va verso Montreaux, poi Ginevra, ecc.. probabilmente sono passati di lì perché hanno fatto il colle del Gran San Bernardo, e son scesi a Martigny, ipotizzo. La faccio spesso per lavoro…
Niente di male, piccola svista
Davide
12 Settembre 2023 at 18:01
Anzi mi correggo da solo perché in realtà prima c’è Montreaux,poi Vevey, poi Losanna ecc
Mauro Filiputti
13 Settembre 2023 at 12:22
io a Lourdes ci sono andato 2 volte sempre in bici,con altri ciclisti partendo da Arona ..doppia esperienza bellissima.