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Con la consegna delle chiavi della città al Gipin è iniziato il Carnevale 2024

A Biella Chiavazza sabato 2 febbraio lo spettacolo Cucasting

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BIELLA – L’edizione 2024 del Carnevale di Biella è iniziato con la tradizionale consegna delle chiavi della città al Gipin. Le vie del centro, il centro commerciale i Giardini e infine Palazzo Oropa hanno fatto da cornice ai primi atti della festa che si protrarrà fino a metà febbraio. A sancire il via libera ai festeggiamenti è stata la consegna delle chiavi della città da parte del sindaco Claudio Corradino al Gipin, la maschera biellese impersonificata da Silvano Mocci, che le ha ricevute nel corso della cerimonia a cui hanno partecipato anche Catlin-a (Mina Colaianni) il Cucu (dopo 40 anni di onorato servizio Franco Caucino passerà il testimone a Marco Minetto) di Chiavazza e le maschere del territorio, come il Conte del Thes (Gianni Sandrini) e la Bela Ginevra (Laura Ceron), il Marghè (Paolo Bisson) e Lacera (Anna Dallaba); insieme ad un altro centinaio di persone giunte anche da fuori regione.
Il primo cittadino, affiancato dall’assessore alla Cultura, eventi e manifestazioni Massimiliano Gaggino, (presente anche l’assessore al Turismo Barbara Greggio), accogliendo Gipin e Catlin-a e incoronandoli re della città fino alla sera del martedì grasso ha detto: “Sono preoccupato per il nostro loggione: siete veramente tanti. Un grazie particolare a Gipin e Catlin-a che si mantengono in contatto con tante maschere e portano il nostro nome in tutta Italia. Per questo Carnevale 2024 vorrei vedere una città in movimento, viva e piena di colori. Voglio ringraziare quanti si sono adoperati per organizzare gli eventi che da oggi e fino al 18 febbraio calamiteranno l’attenzione di grandi e piccini. Mi auguro che soprattutto i bambini possano portare nelle nostre strade tanta allegria e colori. Tre sono le parole chiave che vorrei caratterizzassero il Carnevale di Biella: folklore, fascino e tradizione. Il fascino del Carnevale è racchiuso nelle tradizioni che il territorio conserva, il folklore è ciò che le accomuna, insieme alla partecipazione attiva della popolazione. Sono particolarmente soddisfatto che il cartellone sia ricco di appuntamenti per i bambini. È il modo migliore per tenere viva la tradizione, consegnandola alle nuove generazioni”.

Dopo la presentazione delle maschere il sindaco ha ceduto la parola ad alcuni di loro.
Gianduia: “Ho preso l’eredità da un grande Gianduia. E’ da un anno che ricopro questo ruolo, ma mi sembra passato tanto tempo e ci vuole una grande volontà. Speriamo di rivederci tra un anno come siamo oggi”.
Arlecchino: “Da alcuni anni vengo in città ed è un piacere rivedere tante maschere amiche. Spero di rivedere in futuro anche il sindaco”.
Brighella: “Ogni tanto mi confondono con Pulcinella. Sono di Bergamo di Sopra e da cinque secoli questa maschera gira le corti. Noi abbiamo cercato di ridargli vita, insieme ad altre maschere importanti della commedia dell’arte. Vent’anni fa ho indossato questo costume e sono l’ultimo Brighella di Bergamo. Per la prima volta ho raggiunto Biella e mi ha fatto molto piacere. A tutti noi ci guida la passione e il messaggio che voglio mandare è che le persone devono fare un applauso quando incontrano le maschere perchè ancora tramandano una storia e la tradizione. Qui a Biella ho apprezzato la gente e si capisce che c’è ancora un tessuto sociale importante”.
Ciciulin da Savona ringrazia la Città di Biella per l’ospitalità.

Il 2024 non passerà inosservato considerando l’importante avvicendamento nella figura del Cucù: “Sono affezionato al vecchio, ma mi sto affezionando anche al nuovo – dice l’assessore alla Cultura Massimiliano Gaggino -. Insieme alle maschere a all’Amministrazione abbiamo pensato di omaggiare Franco Caucino di una targa ricordo”.
Cucù: “Volevo ringraziare tutti: sindaco, assessore. Con tutti sono andato d’accordo. Speriamo di trovare altra gente come noi che continui questa tradizione”.

Ricevute le chiavi, il Gipin ha fatto il suo primo discorso come sindaco: “Insieme alla  Catlin-a e a tutto il mio gruppo ringraziamo l’Amministrazione comunale, il sindaco Claudio Corradino e l’assessore alla Cultura Massimiliano Gaggino, nonché tutti i suoi collaboratori, per l’importante lavoro che svolgono per la riuscita delle nostre manifestazioni. Ci tengo a ringraziare oltre le autorità presenti tutti i gruppi della commedia dell’arte, i gruppi storici e folcloristici che oggi sono arrivati a Biella per arricchire e allietare la nostra sfilata piena di colori e allegria. Vorrei ringraziare il Cucù (Franco Caucino) a nome mio e di tutto il gruppo: sei arrivato alla seconda pensione! Quarant’anni di carriera sono un bel traguardo: grazie per quello che hai dato al Carnevale cittadino con la tua allegria e le tue battute frizzanti. Di sicuro ci mancheranno. Tanti auguri al nuovo Cucu (Marco Minetto). Speriamo che abbia anche lui tanto successo, ma con un maestro come Franco sarà di sicuro all’altezza e capace di spiccare il volo saltando da un nido all’altro”.

Il sindaco ha ringraziato tutte le maschere venute a Biella oggi e provenienti da Torino (Gianduia e Giacometta); Bergamo (Giopi e Margi, Arlecchino e Brighella); Venezia (Colombina e Rosaura); Savona (Re Cicciulin e Sigua); Santhià (Stevulin e Majutin, lo Stato maggiore Napoleonico); Novara (Re Biscottino, regina Cunetta e la corte); Settimo Torinese (Castellana e la sua corte); Cavaglià (Gianduja e il Generale); Chatillon (i Conti di Chatillon e la loro corte); Verrua Savoia (i Conti Scaglia); Croce Mosso (Ciciareta e seguito); Brandizzo (la Bela Cusotera e il Gran Giardiniere); Borriana (la tinca gobba, Giulia Belli e il conte Amedeo dal Pozzo); Campertogno (Raviccia e Raviciun); San Raffaele Cimena (Madama e Monsù Pelacurdin e il loro seguito); Benna (il principe Ildebrandus e la Bella castellana); Lessona (i Marchesi di Lessona); Pollone (i Marchesi Bobba); San Sebastiano da Po (Al Purtunè e la Marin-a del port); Sant’Anna (Bel Prà ed Erbetta); Occhieppo Inferiore (Pettirosso e Capinera, Duca e Duchessa); Tronzano Vercellese (Riccardino del castello e Pinutina); Guardabosone (Bullo e Bulla); Chiavazza (Cucu e il suo seguito); Biella vernato (il Cunt dal Thes e la bela Ginevra); Biella Barazzetto (Marghè e Lacera); Mongrando (sogno veneziano e seguito); Saluggia (i Conti Mazzetti), Andezzeno (la bella Cardera), Orio Canavese (i Conti di Orio) e Sabbia Valsesia (regina Menga e re Tognu).

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