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Circolo Su Nuraghe, messa in suffragio di tutti coloro che sono morti lontano dalla terra natia

In programma sabato 30 novembre

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Messa in suffragio “de is animas” di tutti coloro che sono morti lontano dalla terra natia Sabato 30 novembre 2024, alle ore 18:00, i frati di San Sebastiano celebreranno “sa Missa de is animas”, la Messa delle anime, in suffragio dei soci defunti di “Su Nuraghe” e di tutti coloro che sono morti lontano dalla terra in cui sono nati.

Circolo Su Nuraghe

Il tempio civico della Città di Biella, luogo particolarmente caro a Sardi e Biellesi, è l’edificio sacro che custodisce le spoglie mortali dei quattro fratelli generali La Marmora del Risorgimento italiano: Alfonso (1754-1805), Carlo Emanuele (1788 – 1854), Alessandro (1799 – 1855), ed Alberto Ferrero della Marmora (1789 – 1863). Ad Alberto scienziato, Senatore del Regno di Sardegna i Sardi sono particolarmente grati “per la pertinacia con cui studiò e per le fatiche sostenute onde poter studiare a fondo l’Isola sotto ogni punto di vista”. La fama e la benevolenza di cui Alberto è tutt’ora circondato in Sardegna è grande. In onore di Alberto, la cima più alta del Gennargentu (m. 1834), è detta “Punta La Marmora”. All’illustre generale biellese è intitolata in Piazza Castello, in Sassari, la Caserma Comando della Brigata “Sassari”.

Messa in suffragio di tutti coloro che sono morti lontano dalla terra natia

Ai Sardi di Biella, grazie all’azione di Vittorio Caprio, allora Presidente del Consiglio comunale di Biella, è dovuta l’intitolazione ad Alberto del sagrato antistante la basilica. Luogo simbolo, oggi custodito da Frati Francescani Minori provenienti dalla martoriata terra di Ucraina che ci invitano a estendere la nostra preghiera in suffragio dei Caduti sui campi di battaglia di oggi e di ieri, accomunati nella morte al di là del colore delle divise indossate.

La Santa liturgia sarà impreziosita dalle “Voci di Su Nuraghe”, dirette da Roberto Perinu, con accompagnamento musicale di Valentina Foddanu, sotto lo sguardo benevolo dei nostri cari defunti le cui fotografie è possibile esporre accanto all’altare del sacrificio divino.

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