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Cioccolata calda in ritardo, Alberto Serena e il bar Ferrua fanno la pace

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“Non avrei mai pensato di innescare una polemica così velenosa. Non era assolutamente mia intenzione farlo specialmente in questo periodo che precede il Natale, in cui dovremmo essere tutti un po’ più buoni…”.

“Non avrei mai pensato di innescare una polemica così velenosa. Non era assolutamente mia intenzione farlo specialmente in questo periodo che precede il Natale, in cui dovremmo essere tutti un po’ più buoni…”.

Alberto Serena commenta con parole semplici e schiette il polverone che si è sollevato all’indomani della pubblicazione della sua lettera sul sito del nostro giornale. E non nasconde stupore e sconcerto per le decine e decine di commenti acidi che sono seguiti alle sue parole. Ha raccontato al nostro giornale di essersi recato al bar Ferrua di via Italia, insieme alla moglie e al figlio. Visto che in quel momento non c’era molta gente nel locale si sono seduti a un tavolo con l’intenzione di fermarsi giusto il tempo di consumare una cioccolata calda. Si sono accomodati alle 16 e hanno atteso fino alle 16,25 l’arrivo di un cameriere per l’ordinazione. La preparazione della bevanda ha poi richiesto circa un’altra mezz’ora. Morale, quasi un’ora per una cioccolata. Un po’ troppo. Serena, nella sua lettera suggeriva di prendere un cameriere in più per ridurre i tempi d’attesa e dare un’opportunità di lavoro magari a un giovane. Parole che sono state prese di mira da almeno un centinaio di lettori del nostro sito che lo hanno letteralmente silurato.

Così Alberto Serena ha deciso di mettersi al computer e contattare la figlia del titolare di Ferrua, Margherita Clarizio, per chiarire meglio la situazione. “Mi permetto di darti del “tu” perché penso tu abbia più o meno l’età di mio figlio Davide, – ha scritto in un messaggio su Facebook- classe ’82, che purtroppo è affetto da una malattia dalla nascita – tuttora senza una diagnosi – con un problema neuro psicomotorio e che ad oggi ha subito oltre 10.000 crisi convulsive. Quel giorno nel vostro bar-pasticceria è successo che mio figlio si stava agitando perché non arrivava la cioccolata e il cameriere – arrivato dopo circa mezzora da quando eravamo seduti – che penso se ne fosse accorto del suo handicap , avrebbe almeno dovuto portargliela subito. Invece altra mezzora.

“Penso tu non abbia idea cosa voglia dire vivere una vita così – ha aggiunto Serena – non è certo semplice e qualche volta capita che si perda la pazienza anche per un semplice disguido come poteva essere questo”.

La risposta di Margherita Clarizio non si è fatta attendere e ha definitivamente messo la parola fine a questa questione: “Mi spiace per i problema che ha suo figlio. Davvero non vorrei mai essere nella sua situazione e non mi permetto di giudicare la sua vita che penso sia molto difficile – ha affermato Clarizio – Detto ciò bastava venirsi a lamentare con la diretta interessata per il disguido che si stava creando. Che abbia aspettato è molto facile anche perchè se il bar è pieno un quarto d’ora, venti minuti purtroppo bisogna attendere. Cerchiamo sempre di accontentare tutti i clienti. Le chiedo scusa se non è stato così, ma non essendo in sala non potevo accorgermi dell’agitazione di suo figlio e sicuramente non ne se sono accorti neanche i miei camerieri”.

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