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Ci controllano anche la spazzatura

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Ci controllano anche la spazzatura
In arrivo sacchi trasparenti
I film polizieschi insegnano che l’analisi della spazzatura è il metodo classico per carpire tutti i segreti di una persona, anche i più intimi. Quindi la notizia che a partire dal 1 gennaio 2019 dovranno essere utilizzati sacchi trasparenti per la raccolta indifferenziata ha creato immediati malumori e una levata di scudi in nome della privacy. Nessun pericolo. In effetti i grandi sacchi di plastica trasparenti, che dovranno essere lasciati all’interno degli appositi grandi contenitori per l’indifferenziata, saranno utilizzati esclusivamente da bar, ristoranti, pizzerie, uffici pubblici, supermercati e scuole.
«A parte le legittime questioni di privacy che sarebbero sorte – spiega l’assessore Diego Presa – l’ipotesi non è stata nemmeno presa in considerazione. L’utilizzo dei sacchi trasparenti riguarda solo alcune tipologie di utenza e non le famiglie e i privati».
Dunque la modifica del regolamento comunale coinvolge esclusivamente alcune tipologie di esercizi (bar, supermercati e simili) e gli uffici pubblici.
«Nei primi otto mesi di quest’anno – continua l’assessore – queste utenze hanno prodotto circa 400 tonnellate di rifiuti indifferenziati dei quali però la gran parte, circa 300 tonnellate, doveva essere smaltita come differenziata (carta, alimenti, plastica, ecc). Questo invece non è stato fatto».
Con l’impiego dei sacchi trasparenti l’operatore Seab avrà la possibilità di verificare immediatamente la correttezza dell’operato dell’utente ed eventualmente informare l’interessato dei possibili correttivi. «Si tratta dunque – continua Presa – di una misura che non coinvolgerà nel modo più assoluto le famiglie o i privati. L’ordinanza prevede l’avvio il 1 gennaio ma ovviamente gli interessati avranno il tempo di smaltire le scorte dei sacchi neri non ancora utilizzati».
Rimanendo sempre nell’ambito rifiuti, per l’amministrazione superare quota 80 per cento di raccolta differenziata era un obiettivo di legislatura: da tre mesi a questa parte è un po’ più vicino. La quota fatidica è stata infatti superata per la prima volta in agosto, settembre e ottobre con, rispettivamente, l’82,24 per cento, l’80,48 per cento e l’81,74 per cento. La media dei primi dieci mesi dell’anno, sommando raccolta urbana e stima dei cosiddetti assimilati (i rifiuti smaltiti in proprio dalle attività produttive) è del 79,57 per cento.
In particolare negli ultimi mesi, secondo le statistiche elaborate da Seab e dall’assessorato, si è registrato un aumento della quota dell’organico. . L’anno scorso aveva chiuso al 17,1 per cento, mentre il conto parziale del 2018 segna il 20,6 per cento. Continuano a calare anche la quantità di rifiuti totali prodotti e la quantità di indifferenziato portata in discarica: la media è di oltre 20 tonnellate al mese conferite a Masserano. «E questo – conclude Presa – è un doppio vantaggio economico: sul breve periodo per la città scendono i costi di smaltimento. Sul lungo periodo ne beneficia l’intero comprensorio perché si prolunga la vita della discarica».
A ottobre 2018 la quantità totale dei rifiuti prodotti in città è stata di 1.710 tonnellate rispetto alle 1.913 dello stesso periodo dell’anno precedente, la quantità di differenziata 1.275 contro 1.456 e l’indifferenziata 434 contro 457.

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