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Chi è senza peccato scagli la prima pietra nel lago del Mucrone…

Sale & pepe, la rubrica di Luigi Apicella

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Fino alla fune potrebbe essere lo slogan – qui i tifosi juventini della Champions League mi perdoneranno – con cui il territorio dovrebbe rispondere al bando per la valorizzazione della Funivia di Oropa, ferma per il secondo anno consecutivo.

Una sorta di slogan liberatorio, che serva da buon auspicio, affinché si possa finalmente, con il contributo di tutti, tornare a valorizzare l’impianto di Oropa che ha un’enorme valenza turistica per l’intero biellese. E tutto questo al di là delle polemiche della politica spicciola locale che, approfittando dell’ennesima difficoltà del territorio, vorrebbe applicare il solito discorso dello scarica responsabilità sostenendo che la colpa è sempre “degli altri” che a turno governano la città.

Non ci siamo, chi non ha peccato sullo stato attuale della funivia scagli la prima pietra nel lago del Mucrone. Ma nessuno lo potrà fare, statene certi, perché in termini di “dormite colossali” a discapito del territorio e dei suo interessi noi biellesi siamo bravissimi da anni. Il momento storico “complicato” che stiamo vivendo certo non aiuta un biellese silente e ripiegato su se stesso, ma è anche vero che occorre un cambio di passo interiore, a livello di atteggiamento, per cercare di far fronte alle difficoltà.

Speriamo che lo spirito del Natale alle porte ci faccia dimenticare un po’ questo catastrofismo perenne che si respira a tutte le latitudini, a Biella più che altrove. Il cambiamento, che è continuo, e che ci accompagna giorno dopo giorno, fa paura. E’ comprensibile, lo viviamo quotidianamente sulla nostra pelle.

Ma è anche vero che di fronte alle tragedie come quella di Ischia, c’è da rimanere attoniti di fronte alla possibilità di perdere tutto, compresa la vita, in pochi istanti. Per questo occorre saper dare valore alle cose che abbiamo, che ci circondano, cercando ognuno di fare la propria parte, non solo l’interesse proprio.

Ed allora è vero che a Bielmonte, per le piste aperte nel ponte dell’Immacolata, gli skypass potranno anche risultare più costosi ma dobbiamo comprendere – nei limiti del possibile – che occorre anche valutare quanto il caro energia stia piano piano erodendo molte delle nostre eccellenze e peculiarità del territorio. Per restare in piedi, per continuare a tenere aperta una funivia o una pista da sci, dobbiamo, con il contributo e le possibilità di ognuno ovvio, batterci per mantenere vive le nostre eccellenze che sono territoriali, ambientali, di richiamo turistico in tutte le sue declinazioni.

Non facendo in questo modo, il rischio è di “chiudere tutto” nel giro di pochi anni trasformandoci davvero in semplici spettatori della crisi che avanza senza riuscire nemmeno a pensare a nulla di diverso, a provare a reagire. In tempi di crisi pesanti, occorre remare tutti dalla stessa parte, non certo continuare a polemizzare per spirito di bottega, anch’essa a rischio chiusura se andremo avanti di questo passo.

La funivia, simbolo di un intera comunità, non è di nessun colore politico: su queste polemiche spicciole, mettiamo una volta per tutte la parola fine…Anzi, fune…

Luigi Apicella

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