Attualità
Cgil e Uil Biella presenti alla manifestazione in programma a Novaa
Adesione allo sciopero che riguarda i comparti scuola, ricerca, università, uffici pubblici e trasporti.
Anche un’importante delegazione biellese parteciperà, venerdì, a Novara, allo sciopero che riguarda i comparti scuola, ricerca, università, uffici pubblici e trasporti. I lavoratori incroceranno le braccia per l’intera giornata. Il più grande sindacato italiano, la Cgil, e la Uil hanno indetto la mobilitazione nazionale contro la manovra finanziaria del governo Meloni.
“Da anni nel Biellese sono state compresse le autonomie scolastiche. Con la creazione di mega istituti comprensivi che non sono facili da gestire né sotto il profilo amministrativo né didattico – spiega Alessandro Marra, referente per la Federazione lavoratori della conoscenza della Cgil -. Molteplici le richieste che avanziamo: le risorse destinate soprattutto ad implementare l’informatizzazione, devono essere utilizzate per le necessità basilari dei plessi: banchi, lavagne e libri. C’è poi tutto il discorso dei bassi livelli contributivi, che ha portato all’abbandono di molte cattedre da parte degli insegnanti, soprattutto delle materie scientifiche e tecniche. Serve inoltre un vero e proprio piano straordinario delle assunzioni, che risolva una volte per tutte la piaga dei precari, soprattutto nel settore del sostegno dove lavorano persone non specializzate. Infine per tutte le categorie c’è il tema delle pensioni, che diventano sempre più povere e lontane nel tempo, anche per chi pensava di aver già maturato contributi e anzianità”.
“Mancano i medici negli ospedali. Siamo nell’ordine di una carenza di circa un quarto, all’Asl di Biella – spiega Cristina Martiner Bot, segretaria generale della funzione pubblica della Cgil -. C’è inoltre il tema del rinnovo del contratto dei pubblici dipendenti. Il decreto Meloni prevedeva un anticipo del rinnovo del 2024, con lo stipendio di dicembre. Ma ai lavoratori dell’Azienda sanitaria locale non arriverà nulla in quanto la Regione Piemonte non ha trasmesso le risorse necessarie. Questo sciopero è importante anche per tutti coloro che lavorano nelle Rsa e nelle case di riposo. Parliamo di lavoratori i cui contratti nazionali sono scaduti da tre anni, a fronte di retribuzioni “povere”. C’è anche una carenza di dipendenti in tutti gli enti locali, dal piccolo Comune alle realtà medie e grandi, con problemi di smaltimento dei carichi di lavoro e di qualità dei servizi ai cittadini. In dieci anni abbiamo perso il 35% dei dipendenti, passando da 1.535 lavoratori nel 2001 ai 1.001 dipendenti nel 2021; un dato ben superiore a quello regionale, che ha una media del – 28%”.
Da Biella partirà quindi un autobus, messo a disposizione dalle organizzazioni sindacali. Altri lavoratori invece raggiungeranno Novara in auto o in treno.
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Ardmando
15 Novembre 2023 at 11:31
Il partito degli ultimi, quello della segretaria improbabile, fa campagna elettorale e cerca aiuto nei sindacati (semplice estensione inutile dello stesso partito) nel cercare di dimostrare una qualche rilevanza in piazza. E dimostrano la loro vera natura infischiandosene nelle decisioni sia del garante che dei ministri competenti. Lotta politica sleale, gesti disperati di chi non conto più nulla, alla stessa stregua dei falliti del M5S che sono stati sconfessati persino dal loro fondatore, quel comico che sparava a zero anche sul partito con il quale ora sono alleati. La vergogna e lo scempio della politica italiana, lo scempio di chi da ancora retta a questi strilloni di paese. Incapaci di governare ma capacissimi di accusare gli avversari delle stesse cose dei quali sono stati responsabili in prima persona per anni.
Luigi
15 Novembre 2023 at 22:17
Mi spiace che fregano dei soldi ai lavoratori, provassero a dirle quanto perdono per un giorno di sciopero, non ci sarebbe quasi nessuno in piazza. La perdita salariale non è solo la giornata persa, ma il costo finale è quasi il doppio. Peccato che in Italia ci siano ancora dei creduloni.