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Ceversama, in squadra anche bambini diversamente abili

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Ci sono relazioni che solo lo sport di squadra sa creare, valori che si imparano solo stando sul campo da gioco con i compagni. Lo sa bene l’Asd Ceversama di Biella, che dal 2007 si impegna nel promuovere lo sport – il calcio, in particolare – sul territorio. Ora l’associazione sportiva dalla maglia giallo-blu punta integrare nelle proprie squadre anche bambini e ragazzi diversamente abili. Da pochi mesi ha preso il via il progetto «Football for Inclusion», che ci è stato raccontato da Matteo Cabrio, presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica biellese.

Matteo Cabrio

Cos’è «Football for Inclusion»?
È un’iniziativa promossa da Ceversama in collaborazione con la cooperativa sociale «Sportivamente». Ha come prima volontà quella di inserire i bambini con disabilità, compresi in una fascia di età che varia dai 7 ai 15 anni, all’interno di una squadra di calcio. Si svilupperà in più anni (almeno tre) con l’obiettivo di creare un team unificato composto da bambini con e senza disabilità, offrendo così la possibilità alle famiglie di coinvolgere fin da piccoli i propri figli in attività sportive inclusive senza alcun pregiudizio.
È un progetto ambizioso, unico nel suo genere nella nostra nazione, il primo lanciato da una società sportiva dilettantistica «tradizionale». Ed è quindi una opportunità per tutto il territorio per confermarsi socialmente sensibile e aperto all’inclusione.
Le attività verranno svolte nei quattro comuni che afferiscono alla società calcistica, nello specifico Cerrione, Verrone, Salussola e Massazza.
Che bambini e ragazzi volete portare in campo?
La palla che piace in genere ai giovani, piace tanto anche ai ragazzi meno fortunati. La palla sa mettere in relazione ed è, per molti, il primo passo verso uno scambio fisico e verbale più approfondito. Stiamo cercando bambini e ragazzi con disabilità mentale che abbiano voglia di mettersi in gioco, ma anche giovani senza problematiche conclamate che magari hanno delle difficoltà a relazionarsi, a parlare, a esprimere la loro emotività e che quindi non osano avvicinarsi al mondo dello sport di squadra. Il piacere del gioco, il gusto della sfida, l’emulazione dei compagni sono buoni antidoti a timidezza e paura, oltre che ai limiti fisici.
Il progetto è partito e durerà tre anni. Come è strutturato?
Durante il primo anno – ossia questo in corso – verranno organizzati allenamenti della durata di un’ora e mezza rivolti ai ragazzi con disabilità. L’obiettivo è quello di fornire loro i fondamentali del gioco del calcio, puntando alla formazione di un gruppo coeso. Nella seconda annata si inizierà a fare allenamenti tutti insieme, affiancando ai partecipanti alla prima fase i ragazzi pari età senza disabilità, facenti parte della scuola calcio. Nel terzo anno sportivo, oltre agli allenamenti della squadra mista ormai consolidata, è previsto l’insegnamento delle regole dello sport unificato e la partecipazione a gare e competizioni dedicate, come quelle proposte dal programma «Special Olympics».
Chi seguirà i ragazzi negli allenamenti?
Abbiamo uno staff competente dal punto di vista calcistico, empatico e soprattutto professionale per quanto riguarda la relazione con giovani con difficoltà. In particolare saranno Lorenzo Bocca e Stefano Curtolo a seguire il progetto. Sono entrambi atleti giocatori della nostra Asd, già allenatori delle nostre squadre giovanili e sono educatori all’associazione «Sportivamente». Sono quindi persone che quotidianamente hanno a che fare con il connubio vincente tra disabilità e sport.
Qual è lo scopo di questo progetto?
Vogliamo cercare di stimolare i genitori dei bambini disabili a superare le paure e gli ostacoli psicologici che oggi spesso frenano l’iscrizione di questi ragazzi nelle società sportive. Crediamo sia importante che fin da piccoli tutti i bambini si avvicinino allo sport. Solo in giovane età infatti è possibile sviluppare elasticità, tono muscolare e tutte quelle qualità ottenibili solamente attraverso allenamenti professionali. L’attivazione di una squadra mista in una società di normodotati vuole abbattere i pregiudizi, senza etichette. Sfruttando la grande capacità comunicativa della palla, si è in grado di mettere in relazione tra loro e con gli altri persone in difficoltà. Crediamo che sia un’integrazione reale, quella che si può attuare all’interno di società sportive in cui giocano insieme atleti con e senza disabilità, in squadre davvero speciali che fanno dell’accoglienza un principio e della diversità un valore e non un limite. Tutti i ragazzi ne beneficeranno.
Un progetto sicuramente di alto valore sociale, che è potuto partire grazie a degli sponsor sul territorio. A chi vanno i ringraziamenti?
Alla «Fondazione Cassa di Risparmio di Biella», promotrice del bando che ci ha consentito di partire. Cerchiamo inoltre l’appoggio di sponsor che contribuiscano a garantire continuità a questo progetto. Io personalmente, attraverso la mia azienda Cabrio Group, sarò il capofila. Mi auguro che presto altre realtà si aggiungeranno. Un grazie va inoltre all’esperienza di Charlie Cremonte, presidente di «Sportivamente».
Le iscrizioni sono già aperte. Come ottenere maggiori informazioni o entrare a far parte della squadra?
Per maggiori informazioni è possibile contattare Lorenzo Bocca al numero 349-4977655 oppure inviare una mail a info@ceversama.it. Chi non ci conosce, può visitare la pagina facebook «ASD Ceversama Biella».

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