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Caterina Murdaca va in pensione dopo quasi 40 anni di servizio

Una bella festa organizzata per onorare la collaboratrice scolastica Caterina Murdaca che dopo 38 anni di servizio è andata in pensione.

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caterina murdaca

VIGLIANO BIELLESE – Una bella festa organizzata per onorare la collaboratrice scolastica Caterina Murdaca che dopo 38 anni di ininterrotto servizio è andata in pensione.

Colleghe, insegnanti e amiche hanno voluto salutarla con grande emozione e qualche lacrimuccia mercoledì scorso. Teatro della scena un locale di Vigliano Biellese.

caterina murdaca

Signora Caterina, dopo quasi 40 anni di onorato servizio è giunto il momento di riposarsi. L’emozione sovrasta il dispiacere?

«Diciamo che l’emozione è tanta, ma anche i ricordi trascorsi tra i corridoi delle scuole sono molti, quindi direi un 50 per cento».

Ci racconta di quando ha ricevuto la prima nomina?

«Allora torniamo indietro di ben 38 anni. La mia prima sede fu nelle scuole medie di Masserano. Rimasi veramente poco tempo, ma come si suol dire: il primo amore non si scorda mai. Poi fui trasferita alle medie di Vigliano Biellese, una sede considerata praticamente definitiva dove ho trascorso ben 30 anni. La mia carriera è poi terminata nelle primarie di Valdengo».

Chissà quanti aneddoti potrebbe raccontare, quanti ricordi sono racchiusi nel suo cuore

«Gli aneddoti sono davvero tanti e belli che mi viene difficile raccontarne solamente uno. Preferisco generalizzare la sua domanda con una sola frase: ho trascorso tanti anni con bambini e ragazzi. Per me sono stati dei veri figli e nipoti. Per non parlare del rapporto oltre che professionale ma d’amicizia che ho sempre instaurato con colleghe e insegnanti. Tanti sono i ricordi che porterò per sempre con me».

Dalle sue belle parole si è capito che ha amato tanto il suo lavoro. Tornasse indietro lo rifarebbe?

«Assolutamente si. Rifarei tutto senza cambiare una virgola».

Ora che è in pensione, come trascorrerà le sue giornate?

«In primis facendo la nonna a tempo pieno alle due mie stupende nipotine, poi vedremo, devo riorganizzare un po’ la mia vita».

Mauro Pollotti

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