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Cataratta bilaterale: donna aspetta da 11 mesi l’operazione

Asl di Biella: «Sospesa per il Covid, riprogrammata entro fine mese»

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BIELLA – Attende da undici mesi di essere operata di cataratta bilaterale in priorità.

A raccontare la storia, con una lettera inviata a diversi giornali nei giorni scorsi, è stato il biellese Norberto, marito della sfortunata protagonista. Già nei primi mesi dell’anno il pensionato aveva palesato le difficoltà riscontrate quando tentava di mettersi in contatto con l’Asl e di ottenere che venisse fissato l’intervento. Poi, a marzo, c’era stata la svolta e l’operazione era stata calendarizzata. Le successive evoluzioni della pandemia, però, hanno evidentemente fatto slittare tutto. Ecco perché nei giorni scorsi il signor Norberto ha nuovamente esternato tutto il proprio disappunto.

A spiegare le ragioni di questo ritardo è stata l’Asl stessa.
«La programmazione dell’attività chirurgica è stata più volte ridotta e sospesa nel corso del periodo pandemico da parte di tutte le aziende sanitarie e ospedaliere regionali in ottemperanza alle direttive per la gestione dell’emergenza Covid – si legge nella nota diffusa dall’azienda sanitaria -, che hanno necessariamente circoscritto l’attività agli interventi oncologici e alle urgenze».

«In concomitanza con le recrudescenze dei ricoveri causati dai contagi, infatti, si è dovuto più volte stravolgere la calendarizzazione dell’attività chirurgica prevista – viene sottolineato -. Come è noto, l’attività di sala operatoria richiede staff medico e sanitario di diverse specialità, quali in primis gli anestesisti, impegnati nelle gestione dei pazienti in terapia intensiva, per lunghi mesi organizzata in due reparti, anziché uno, proprio per garantire l’assistenza in parallelo dei casi Covid e di quelli ricoverati per altre patologie acute e per urgenze. Questa condizione si è ripetuta all’inizio di aprile del 2021, costringendo a rimandare gli interventi programmati, anche classificati con priorità. Nonostante ciò anche i medici ospedalieri delle specialità chirurgiche hanno continuato ad operare pazienti affetti da oncologiche o patologie che se non trattate avrebbero potuto portare a una rapida compromissione delle condizioni di salute».

A complicare le cose è stato anche l’arrivo di urgenze da fuori provincia: «I medici oculisti, così come i traumatologi – ricorda a questo proposito l’Asl -, hanno dovuto provvedere a eseguire interventi d’urgenza provenienti anche da altri ospedali del Piemonte e del nord ovest che non erano in grado di fornire queste prestazioni chirurgiche, a causa del Covid. In pieno accordo con quanto disposto a livello regionale, di fatto sono state tralasciate soltanto quelle patologie benigne di basso impatto chirurgico come ernie non complicate, varici, cataratte ecc».

Oltre a queste attività, i chirurghi hanno prestato a turno servizio nei reparti Covid e in Pronto Soccorso.
«Si comprende – sottolinea l’Asl in risposta a quanto lamentato dall’uomo – lo stato d’animo del marito della paziente, ma al contempo si assicura che la riprogrammazione dell’attività chirurgica, tra cui quella oculistica sospesa nei mesi scorsi, è ripresa e viene portata avanti compatibilmente con le urgenze (quali distacchi retinici ecc.) che richiedono una gestione quotidiana e continuativa, che a volte può purtroppo determinare rinvii di pazienti già contattati».

La speranza è che ora, con la pandemia che sembra dare un minimo di tregua, si possa riuscire a recuperare il tempo perduto sugli altri fronti: «Il recupero degli interventi procrastinati a causa della pandemia avviene sulla base di criteri di priorità clinica e comporterà un percorso di medio termine nel quale l’Azienda Sanitaria è e sarà nei prossimi mesi fortemente impegnata – assicurano dall’Asl -. Confermiamo che la signora era stata contattata ad inizio aprile per l’intervento, sospeso come altri per le motivazioni riportate e che risulta riprogrammato verso fine giugno-inizio luglio, per cui riceverà a breve la comunicazione della data da parte del personale dei pre ricoveri. Si ringraziano fin da ora i cittadini per la comprensione e la collaborazione, in quanto alla luce della situazione attuale, le chiamate possono avvenire anche a pochi giorni dall’intervento, proprio al fine di attuare una programmazione che riduca il più possibile gli eventuali rinvii, per urgenze che sono per definizione imprevedibili».

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