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Carabinieri forestali: i controlli sulla caccia portano a sei denunce

Attività nell’area del Vercellese e Valsesia

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Carabinieri forestali: i controlli sulla caccia portano a sei denunce

Carabinieri forestali: i controlli sulla caccia portano a sei denunce

Il 31 gennaio si è conclusa l’attività venatoria per gran parte delle specie cacciabili. Durante la stagione venatoria appena trascorsa, sul territorio della provincia di Vercelli si è registrata la costante presenza dei militari dei Nuclei Carabinieri Forestale impegnati ad assicurare il corretto esercizio dell’attività di caccia. Questa, infatti, viene spesso praticata con mezzi e modalità non consentiti dalle norme vigenti, rendendo pertanto il bracconaggio uno dei fenomeni di interesse su gran parte del territorio vercellese ed in particolare nella parte della riserva naturale delle “Baragge”, appartenente alla provincia.

Attività

La quotidiana operatività dei Nuclei Carabinieri Forestale, veri e propri occhi vigili sul territorio, ha consentito di rilevare e contestare numerosi illeciti sia all’interno degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) sia nelle Aziende Faunistico-Venatorie e Agri-Turistico Venatorie della zona (AFV e AATV). Nell’ambito dei circa 200 servizi effettuati, sono stati controllati circa 100 cacciatori. In ambito penale sono state rilevate violazioni che hanno portato al deferimento alla Procura della Repubblica di Vercelli di sei persone per l’abbattimento illegale di mammiferi e l’utilizzo di richiami acustici. Quest’ultima condotta ha comportato anche il sequestro probatorio di armi, munizioni e richiami. Tra le violazioni amministrative rilevate figurano il mancato aggiornamento del tesserino, l’assenza di abbigliamento retroriflettente e l’esercizio dell’attività venatoria oltre l’orario consentito; per le citate condotte sono state emesse sanzioni nei confronti di 26 persone, per un importo complessivo notificato di circa 5.000 euro.

L’attività congiunta del NIPAAF di Vercelli e dei Nuclei Carabinieri Forestale di Albano Vercellese e Gattinara, ha inoltre permesso di rilevare l’utilizzo di richiami vivi da parte dei cacciatori, pratica non consentita in Piemonte. In tale circostanza è stato anche coinvolto il servizio veterinario dell’ASL di Vercelli, al fine di valutare le condizioni di benessere degli animali e gli aspetti di natura sanitaria.

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1 Commento

1 Commento

  1. Spillo

    11 Febbraio 2025 at 13:01

    La cosa buffa è, che mentre loro sono a caccia c’è chi va a caccia delle loro mogli.

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