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Cambio di sede per un centinaio di docenti dopo il concorso

Non mancano polemiche e lamentele

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cambio di sede per un centinaio di docenti

Cambio di sede per un centinaio di docenti. Lasceranno scoperte le cattedre delle scuole biellesi perché vincitori del concorso legato ai fondi del “Pnrr 1”.

Nei giorni scorsi sono state redatte le graduatorie di diverse classi di concorso, cioè le diverse discipline, per esempio italiano alle superiori, con relativi vincitori. Vincitori che nello spazio di pochi giorni saranno assegnati a una sede regionale, decisa in base alle graduatorie generali. E non è detto che ai biellesi vincitori venga assegnata la cattedra nel Biellese. Con disagi personali ma soprattutto l’ennesimo valzer di nomine e di nuove supplenze da parte dell’Ufficio scolastico regionale. Una situazione che ha portato a proteste da parte di molti docenti e prese di posizione formali da parte dei sindacati.

Cambio di sede per un centinaio di docenti dopo il concorso

Le situazioni più spinose si stanno registrando tra gli insegnanti di sostegno. Magari hanno vinto il concorso sulla materia e quindi dovranno lasciare a metà anno l’incarico con un allievo fragile e destinatario di progetti specifici. Per tutti si tratta di un nuovo pasticcio, che metterà in moto l’ennesima raffica di nomine tra i precari della scuola e soprattutto polemiche. Tante le ripercussioni sugli allievi e le loro famiglie, quasi a metà anno scolastico in corso.

Anche l’esito del concorso sta creando molti malumori, soprattutto tra gli idonei ma non vincitori. Nella compilazione delle graduatorie, infatti, è stato decisivo in molti casi l’aver prestato il servizio civile internazionale. A detta di molti precari storici nulla avrebbe a che fare con l’attività didattica e l’esperienza sul campo maturata in anni di lavoro. Molti insegnanti hanno ottenuto brillanti voti sia nella prova scritta sia in quella orale, però si sono visti scavalcare per ragioni che ora contestano. A rappresentare una beffa nella beffa, il nuovo concorso legato al “Pnrr 2”, che non terrà di quello appena concluso. Migliaia di persone, quindi, dopo essere risultate idonee alla prima prova, si ritroveranno con un pugno di mosche in mano in vista della seconda al via nei prossimi mesi.
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