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Attualità

Bullismo a scuola: colpa dei genitori

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata alla nostra redazione.

Il bullismo a scuola fa pensare a sopprusi subiti da studenti fragili
ad opera di compagni arroganti e maleducati che può avere gravissime
conseguenze sulla psiche di alcuni, vi sono stati persino casi  di
suicidio. Negli anni il fenomeno è peggiorato ed è arrivato anche sul
web dove le conseguenze hanno una eco vastissima ma più il bullismo si
fa strada e meno le punizioni sono dure, in particolare in famiglia
dove i genitori dovrebbero provvedere in prima persona all’educazione.
Ora le violenze sono addirittura rivolte anche agli insegnanti che
spesso soccombono impotenti a botte, minacce  e umiliazioni che
vengono puntualmente riprese e diffuse in rete perchè le regole di
ordine e discipplina sia nelle scuole che nelle famiglie si sono perse
sempre più e fatti una volta impensabili ora sono all’ordine del
giorno, un bollettino di guerra e alle scuole mancano gli strumenti
per far fronte.
Fin dalle elementari le regole sono diventate flessibili e
scavalcabilli e nessun bambino va più dietro la lavagna o  porta  a
casa il “penso”, nessuno viene bocciato alla scuola primaria e alle
maestre ci si rivolge con il “tu”. Siamo sicuri che tutto questo  sia
progresso? Siamo certi che si gettino le giuste basi per l’educazione?
I figlli di oggi non conoscono “paletti”, non sanno fare rinunce, non
temono le conseguenze della disubbidienza, il permessivismo è totale e
quindi diventano arroganti e cappricciosi, un terreno fertile per il
bullismo; per fortuna solo alcuni sono così, ma il fenomeno è in
espansione.
Alcuni genitori spalleggiano i figli contro gli
insegnanti e vanno a scuola coi pugni alzati a fare  terrorismo,
intimando ai professori come vogliono che si ” comportino ” verso i
loro amati e innocenti figli e così a danno si aggiunge danno e il
controllo passa di mano e verso l’autorità c’è l’indifferenza.
Visto come vanno le scuole un po’  di sano rigore e giuste punizioni
vecchio stille sarebbero un’ottima soluzione ma prima bisognerrebbe
cambiare la testa a tanti genitori.”


Raffaella Spaudo

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