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Bielmonte, «Si chiude oggi per poter riaprire domani»

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Il 24 ottobre 2020 il premier Conte ha firmato il nuovo DPCM che è entrato in vigore a partire da lunedì 26 ottobre e che rimarrà tale fino al giorno 24 novembre 2020. Tra le attività sospese vi sono la chiusura parziale dei comprensori sciistici: il decreto in questione consente l’utilizzo degli impianti solo ad atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali ed internazionali.
A tal proposito Giampiero Orleoni direttore degli impianti sciistici di Bielmonte (IceMont Sas) ci dà la sua opinione sull’ultimo decreto ministeriale.

Direttore cosa ne pensa del nuovo DPCM e delle restrizioni riguardanti il settore sciistico?

«Penso che abbiamo tutto il tempo per recuperare. Il nuovo DPCM non è chiarissimo, è da interpretare, ma lascia uno “spazio aperto” per una decisione che verrà presa dalle Regioni demandando un accordo condiviso con il comitato scientifico territoriale, per poter stabilire i criteri e le modalità di utilizzo degli impianti. Ad oggi siamo in attesa di ulteriori direttive nella speranza che si possa continuare ad operare senza grossi problemi».

Da decreto gli impianti di Bielmonte rimarranno chiusi per gli sciatori amatoriali?

«Ad oggi sì, se ci fosse neve a Bielmonte e aprissimo gli impianti ad ottobre sarebbe solo per sciatori professionisti. Il sentore comune è quello di sacrificare queste settimane di chiusura al pubblico amatoriale per cercare di contenere il numero dei contagi, affinché nel periodo natalizio si possa tornare alla “normalità”».

I contenimenti attuali serviranno a tutelare lo sport invernale dei prossimi mesi?

«Di certezze non ne abbiamo. Possiamo sperare che la curva dei contagi scenda e che i ricoveri ospedalieri diminuiscano per evitare l’intasamento di qualche mese fa, perché a quelle condizioni sarebbe davvero dura poter riaprire al pubblico. Sicuramente il nostro settore è uno dei meno pericolosi per quanto riguarda la diffusione del virus, il fatto stesso che a marzo a Bielmonte non abbiamo avuto contagiati tra dipendenti e squadre sciistiche è un dato significativo. Spero vivamente che la situazione non degeneri e che si possa puntare all’apertura che ci siamo prefissati, se tutto andrà come deve la settimana del 5 dicembre 2020 dovremmo riaprire».

In vista della riapertura di dicembre come pensate di affrontare l’emergenza per tutelare gli sciatori?

«Sicuramente l’aspetto più complicato sarà la gestione delle code. Bielmonte è favorita dalla mancanza di impianti chiusi, siamo molto più appetibili rispetto ad altri comprensori sciistici con cabine chiuse dove il rischio contagio è maggiore. Avendo impianti all’aperto ed attuando le dovute norme anti covid potremo garantire sicurezza ai nostri clienti».

Vista la situazione attuale la stagione sciistica rischia di essere compromessa?

«La “bacchetta magica” non ce l’abbiamo quindi nessuno può dire con certezza se sarà o meno compromessa. Tuttavia se parla con dei virologi esperti di montagna si sentirà dire che da noi il rischio contagio è nettamente inferiore rispetto alla città, stare in montagna all’area aperta è molto più sano del rimanere in città per ovvi motivi».

Che tipo di target ha l’impianto di Bielmonte?

«La maggior parte dei nostri sciatori sono amatoriali, tuttavia lavoriamo anche con professionisti di alto livello. Abbiamo gruppi di scii club che fanno agonismo; non sono considerati professionisti, ma hanno competizioni e gare amatoriali da preparare».

Nel periodo del lockdown come vi siete comportati con i vostri dipendenti?

«Quando abbiamo chiuso è stata avviata la cassa integrazione per i dipendenti fissi e stagionali. Se in futuro dovessero farci chiudere nuovamente si riprenderà la cassa integrazione per tutelare i dipendenti. Ovviamente essendo un servizio pubblico, se quest’ultimo viene a mancare non si hanno incassi e di conseguenza si chiude».

Come potrà reagire Bielmonte nei mesi futuri?

«Noi ce la metteremo tutta affinché Bielmonte possa reagire positivamente, chiaramente non dipende tutto da noi. Al momento stiamo lavorando come se la stagione dovesse riprendere in tutta normalità. Lo stesso vale per gli altri impianti del Piemonte, siamo in attesa di ulteriori comunicazioni che arriveranno dalla Regione».

Sara Curatolo

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