Seguici su

Attualità

«Per i cinema è una nuova mazzata»

Pubblicato

il

BIELLA -“Viviamo in un tempo dove nel quale tutti siamo chiamati alla responsabilità. Però chiediamo tempi certi. Va bene chiudere i cinema, per quanto sia doloroso e dannoso economicamente, per noi, in ragione del bene comune. Ma ci venga detto quando potranno essere riaperti: definitivamente”. E’ questo, in sintesi, il pensiero di Arrigo Tomelleri, proprietario dello storico cinema d’autore di Candelo, il “Verdi”, alle prese con una nuovo stop imposto dal governo per ridurre i contagi e contrastare la pandemia del “Covid-19” in corso.

“Il nostro settore non può vivere di aperture e di chiusure continue. Ha bisogno di continuità e di programmazione. E’ una catena. Devono prima essere realizzati i film, poi promossi, quindi distribuiti, pubblicizzati e solo in fine si va in sala… Il nostro mondo invece è fermo, da mesi, con tutti i problemi economici del caso per noi esercenti. Dagli Usa infatti arriva poco e niente. E le produzioni italiane sono al palo – aggiunge Tomelleri -. Quindi anche se ci facessero riaprire tra una settimana, non sapremmo cosa far vedere o quasi ai tanti appassionati che ci chiedono novità. Per il teatro, forse, è diverso: perché gli attori possono andare in scena. Nel cinema no. Quindi il punto della questione è: ok al nuovo blocco se ci saranno poi aiuti statali veri e rapidi; e soprattutto se si danno tempi certi, compatibilmente con l’emergenza sanitaria in corso in tutto il mondo”. E ancora, aggiunge l’imprenditore che da anni insieme alla moglie e al figlio porta avanti una vera e propria perla culturale del territorio: “Anche sul fronte economico, serve onestà intellettuale da parte dei politici. Cosa vuol dire rimborsi parametrati sugli incassi dell’anno scorso, quando non si è praticamente lavorato? Se mi fanno chiudere il cinema e poi mi danno mille e cinquecento euro, come nei mesi scorsi, siamo alla beffa oltre che al danno”.


«In qualità di presidente regionale dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema posso dire che tante realtà regionali sono condannate già adesso – analizza ancora Tomelleri -. Sono in contatto con tanti colleghi in giro per la regione. E c’è davvero il rischio che città come Chivasso, Alba, Saluzzo e altre ancora restino senza un cinema… Un danno culturale enorme. Noi resistiamo, anche grazie all’affetto dimostrato soprattutto sui social di tanti nostri clienti. Persone che ci mandano messaggi bellissimi, incoraggianti. Ma per quanto possiamo andare avanti? I cinema che rispettano i protocolli sanitari, come il nostro, sono sicuri quanto un ospedale. Abbiamo fatto investimenti e rispettato tutte le regole. Però ci hanno fatto chiudere per primi».


Paolo La Bua

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *