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“Biella è una città sicura”

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In una città come Biella, sede di Questura e di comando provinciale dei Carabinieri, garantire la sicurezza è compito prioritario delle forze dell’ordine. Un compito, va detto in modo chiaro, che svolgono in modo egregio. Sono le statistiche ufficiali del Ministero a dire che, in un contesto italiano in cui i reati sono in calo (cito il rapporto Istat del 7 dicembre 2016: «Il complesso degli indicatori soggettivi e oggettivi che misurano l’evoluzione della sicurezza nel nostro Paese mostra una generale tendenza al miglioramento»), Biella resta un’isola di quiete. Probabilmente questi continui riferimenti a Biella come una città insicura fatti dal centro-destra dovrebbero essere intesi per quello che sono: un attacco alla Questura e al comando dei Carabinieri perché, se qualcuno asserisce che in questa città c’è un problema di sicurezza, è chiaro che sul banco degli imputati finisce chi di sicurezza si occupa in modo prioritario. Ma sia ben chiaro, questa non è la mia opinione. Da parte nostra continueremo a lavorare nello stesso modo: con la collaborazione da parte della polizia municipale con le forze dell’ordine, con le ordinanze – anche se il problema è farle rispettare –, con l’attenzione riservata ai temi di nostra competenza. Attenzione diversa, talvolta, da quella che vorrebbe il centrodestra: loro, per esempio, vedono nell’accattonaggio una minaccia alla sicurezza, noi vediamo persone in stato di difficoltà a cui cercare di garantire un’assistenza che offra loro un’opportunità differente. Loro investirebbero su chissà quali controlli e ronde sul territorio nella città capoluogo di una provincia in cui (fonte Eco di Biella dell’ottobre 2016) i reati sono calati dell’8%. Noi investiremo sull’ampliamento del dormitorio pubblico.

Marco Cavicchioli

In una città come Biella, sede di Questura e di comando provinciale dei Carabinieri, garantire la sicurezza è compito prioritario delle forze dell’ordine. Un compito, va detto in modo chiaro, che svolgono in modo egregio. Sono le statistiche ufficiali del Ministero a dire che, in un contesto italiano in cui i reati sono in calo (cito il rapporto Istat del 7 dicembre 2016: «Il complesso degli indicatori soggettivi e oggettivi che misurano l’evoluzione della sicurezza nel nostro Paese mostra una generale tendenza al miglioramento»), Biella resta un’isola di quiete. Probabilmente questi continui riferimenti a Biella come una città insicura fatti dal centro-destra dovrebbero essere intesi per quello che sono: un attacco alla Questura e al comando dei Carabinieri perché, se qualcuno asserisce che in questa città c’è un problema di sicurezza, è chiaro che sul banco degli imputati finisce chi di sicurezza si occupa in modo prioritario. Ma sia ben chiaro, questa non è la mia opinione. Da parte nostra continueremo a lavorare nello stesso modo: con la collaborazione da parte della polizia municipale con le forze dell’ordine, con le ordinanze – anche se il problema è farle rispettare –, con l’attenzione riservata ai temi di nostra competenza. Attenzione diversa, talvolta, da quella che vorrebbe il centrodestra: loro, per esempio, vedono nell’accattonaggio una minaccia alla sicurezza, noi vediamo persone in stato di difficoltà a cui cercare di garantire un’assistenza che offra loro un’opportunità differente. Loro investirebbero su chissà quali controlli e ronde sul territorio nella città capoluogo di una provincia in cui (fonte Eco di Biella dell’ottobre 2016) i reati sono calati dell’8%. Noi investiremo sull’ampliamento del dormitorio pubblico.

Marco Cavicchioli

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