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Biella: come gestire male tutto e subito

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L’argomento della settimana è indubbiamente il caso Segre-Greggio con relativo strascico mediatico. Ora, si sono già spesi fiumi di parole a riguardo e un nostro approfondimento apparirebbe ridondante e alquanto scontato, quindi ci focalizzeremo su un altro punto a noi molto caro, proprio perché ci sta a cuore l’immagine di questa piccola cittadina, troppo spesso sotto i riflettori per i motivi sbagliati.

Quello che vorremmo sapere dall’attuale giunta è il segreto di tanta incapacità gestionale, nel senso, possibile che tra di loro non ci sia stato UNO e dico UNO che si sia posto il problema della cittadinanza onoraria a Greggio, a pochi giorni da quella negata alla Segre? Possibile che tra i banchi di Palazzo Oropa, durante la seduta decisionale non ci sia stato un povero cristo che abbia alzato la mano per dire “oh ragazzi, ma non pensate che annunciare ora la candidatura di Ezio Greggio dopo il polverone con la Segre sia un po’ azzardato? Magari poi l’opinione pubblica ci attacca”. Davvero nessuno ha avuto questa iniziativa?

Che a conti fatti verrebbe in mente anche all’ultimo ubriacone di una piola di paese dopo il dodicesimo bicchiere di bianco.

Che la Segre fosse stata invitata prima, che ci fosse un precedente che “casualmente” emerge solo ora, poco importa, perché la gente si focalizza sul risultato finale, un clamoroso autogol.

Le tempistiche sono uno dei talloni d’Achille di questa amministrazione che sembra non saper gestire il “giocattolo” al meglio e neanche al peggio.

Dopo 20 minuti dall’insediamento partiva già l’aumento di stipendio, che se l’avessero fatto a Dicembre, nessuno avrebbe reclamato o comunque sarebbe passato più in sordina, quasi accettandolo e invece no, tutto e subito, senza valutare le conseguenze, la stessa fretta che ci ha portati ancora una volta alla ribalta nazionale per una pessima gestione delle tempistiche, che ora come ora mettono in secondo piano anche il bel risultato Unesco.

Profilo basso e gran lavoro è l’unica cosa che potrebbe risanare questa città non solo a livello di infrastrutture ma anche e sopratutto a livello mediatico perché se è vero che un’immagine vale mille parole, direi che la nostra vale più di mille parolacce.

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