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Azzolina: nuovo Dpcm in vigore dal 21 ottobre, ecco cosa cambia per la scuola
Il nuovo Dpcm entrerà in vigore mercoledì 21. Cosa comporta per il mondo della scuola? A spiegarne i punti principali è la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina su Facebook.
“Dopo aver centrato tutti insieme l’obiettivo della ripresa della didattica in presenza e in sicurezza, come dimostrano i dati raccolti dal Ministero e certificati dalle autorità sanitarie competenti, ci è richiesto un ulteriore sforzo, al fine di venire incontro alle esigenze complessive del sistema Paese per il contenimento dell’emergenza Covid”, afferma Azzolina.
Ecco le misure del Dpcm per le scuole spiegate dalla ministra.
Secondo ciclo di istruzione
Previa comunicazione al Ministero dell’istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali.
Le scuole secondarie di secondo grado:
- Adottano ulteriori forme di flessibilità, anche incrementando il ricorso alla Didattica Digitale Integrata.
- Modulano ulteriormente (rispetto a quanto già disposto da settembre e grazie al lavoro fatto quest’estate) orari di ingresso e uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani; nell’ambito di questa ulteriore modulazione, dispongono che l’ingresso a scuola non avvenga prima delle ore 9.00.
Si ribadisce, quindi, che le “situazioni critiche e di particolare rischio”, rappresentate da autorità sanitarie ed enti locali, sono le sole che giustificano una eventuale revisione di quanto già stabilito, anche con riferimento all’ingresso posticipato alle ore 9.00, che deve essere disposto unicamente qualora ricorrano le condizioni sopra descritte.
Salvo questi casi, non è necessario modificare orari di entrata e uscita e tutto quanto sia collegato alla scansione temporale definita dall’inizio dell’anno scolastico.
Scuola dell’Infanzia e Primo ciclo di istruzione
Per quanto concerne la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, nulla cambia, nella riconosciuta priorità di garantirne l’ordinato svolgimento in presenza dell’attività educativa e didattica, al fine di rispondere a precise motivazioni didattiche e ad una esigenza sociale complessiva.
Come previsto dal “Piano Scuola”, varato a giugno, per operare in piena sinergia con tutti gli attori istituzionali coinvolti, saranno svolte le riunioni dei tavoli e delle conferenze regionali e locali, previste dal c.d. “Piano Scuola”, per coordinare e monitorare le azioni da adottare.
Gli Uffici di ambito territoriale(UAT), in raccordo con gli Uffici scolastici regionali(USR), assicureranno coordinamento e supporto alle istituzioni scolastiche e all’azione dei Dirigenti Scolastici.
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