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Azzolina: “Con il Recovery Fund vogliamo eliminare le classi pollaio”

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Intervento della ministra: “Il 70% del Recovery Fund sarà impiegato entro il 2021 e 2022, mentre il 30% dovrà essere investito entro il 2023. Con i fondi europei cercheremo di eliminare le classi pollaio e di migliorare le competenze chiavi per un’istruzione di qualità per mitigare gli effetti della dispersione scolastica. Cercheremo anche di ammodernare le esistenti strutture scolastiche, ma prevedendo anche di costruire nuove scuole con tutti i crismi con un efficienza energetica notevole”.

E ancora: “Per la realizzazione di tutti gli obiettivi è necessario che una parte consistente delle risorse a disposizione nell’ambito del Recovery Fund sia destinata al capitolo Istruzione. Si tratta di un impegno che Governo e Parlamento non possono non condividere perché proprio dalla scuola passa il futuro del Paese”.

“Le nostre idee e i nostri progetti saranno attentamente vagliati – ha sottolineato Azzolina – ma possiamo dire che il Governo ha già posto su di essi grande attenzione”.

E ancora: “Gli eventi degli ultimi mesi hanno dimostrato come sia indispensabile investire sulla formazione di tutto il personale scolastico, senza eccezioni, per rispondere in maniera sempre più adeguata e coerente alle esigenze che tempi di innovazione digitale e di proficua rapida circolazione dei saperi impongono”.

“Indispensabile è il rafforzamento degli Istituti Tecnici Superiori”, ha aggiunto la ministra, secondo la quale “il rafforzamento del sistema di istruzione terziaria professionalizzante degli Istituti Tecnici Superiori può essere la strategia vincente per mirare allo sviluppo delle competenze tecnologiche abilitanti e fornire le professionalità nei settori in attuale sofferenza, soprattutto in ambito scientifico e tecnologico. Di particolare importanza, in questo caso, si rivela la partecipazione delle imprese ai processi di formazione/lavoro. Gli interventi progettuali sono volti ad estendere questo modello al altri contesti formativi e a rafforzare il posizionamento degli ITS nell’ambito delle STEM, al fine di migliorare il collegamento con le realtà imprenditoriali del Paese e colmare il gap formativo attualmente esistente”.

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