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Attenti a questi bollettini ingannevoli

Proposte commerciali scorrette

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A prima vista sembrano bollettini legati ad adempimenti obbligatori, ma leggendo attentamente le diciture e le scritte più piccole emerge che si tratta in realtà di proposte commerciali scorrette e del tutto estranee alla Camera di Commercio.

È quello che si sono visti recapitare diversi imprenditori delle province di Biella, Vercelli, Novara e Verbano Cusio Ossola che in questi mesi hanno ricevuto richieste indebite di pagamento provenienti da aziende private, ma camuffate da versamenti obbligatori connessi all’Ente camerale.

Elementi che contraddistinguono questo tipo di comunicazioni sono la scadenza imminente, nonché l’utilizzo di una veste grafica e di riferimenti predisposti per indurre in errore il destinatario, facendogli credere che la richiesta provenga dalla Camera di Commercio.

Diciture quali “canone per l’inclusione nel registro/database pubblico delle imprese italiane già iscritte alla Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato”, oppure “proposta di inclusione nell’elenco delle ditte” e ancora “registrazione di marchi e brevetti in database privati” richiamano, nella percezione comune, il pagamento di un importo dovuto per legge.

«Si tratta in realtà di pratiche scorrette e di pubblicità ingannevoli, che spesso colpiscono imprese di piccole dimensioni appena costituite» commenta Gianpiero Masera, segretario generale della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. «L’invio di queste proposte commerciali avviene durante tutto l’anno, ma la frequenza si fa più ricorrente in occasione dell’iscrizione al Registro delle Imprese o nel periodo di versamento del diritto annuale, momenti che richiedono un’attenzione ancora maggiore. L’Ente camerale segnala tempestivamente le casistiche di cui viene a conoscenza all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che anche a seguito di tali comunicazioni ha adottato appositi provvedimenti sanzionatori».

Si ricorda che la Camera di Commercio non invia bollettini di pagamento alle imprese e che il pagamento del diritto camerale avviene tramite modello F24.

La raccomandazione per gli imprenditori è quella di diffidare da comunicazioni poco chiare e di leggere attentamente le clausole contrattuali: in caso di dubbio, prima di effettuare pagamenti e fornire i propri dati, contattare sempre la Camera di Commercio, l’associazione di categoria o il professionista di fiducia per verificare la reale natura della richiesta.

Eventuali segnalazioni possono essere inviate all’Ente camerale scrivendo una e-mail a urp@pno.camcom.it; l’elenco delle pratiche commerciali scorrette e delle aziende sanzionate dall’AGCOM è inoltre disponibile attraverso il sito www.pno.camcom.it.

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1 Commento

1 Commento

  1. Mario

    19 Luglio 2021 at 9:10

    C’è anche il contributo obbligatorio annuale allo stesso Garante per la Concorrenza (0,055 per mille del fatturato, richiesto alle sole aziende con fatturato superiore a 50 mln di euro): questo, pur essendo perfettamente legale e regolare, è un balzello ignobile, di fatto una truffa legalizzata.

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