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Assistenza agli anziani: «Il sistema delle Rsa è vecchio e inadeguato, tutto da rifare»
Cristina Martiner, Cgil: «In casa di riposo solo persone non autosufficienti, ma con rette di 3mila euro al mese»

Assistenza agli anziani: «Il sistema delle Rsa è vecchio e inadeguato, tutto da rifare. La situazione è sempre più difficile, al limite del collasso in alcuni casi». Parola di Cristina Martiner, responsabile della Funzione pubblica per la Cgil.
La sindacalista così prosegue il suo ragionamento. «Recentemente la Regione ha stanziato dei fondi, del tutto insufficienti per far fronte ai tanti problemi esistenti. Così come l’idea del bonus residenzialità elargito alle famiglie per sostenere costi sempre più alti. Il punto è che bisognerebbe anche procedere con una riforma strutturale ripensando alle normative che da anni rendono difficile l’accesso nelle Rsa».
Assistenza agli anziani: «Il sistema delle Rsa è vecchio e inadeguato, tutto da rifare»
E ancora aggiunge Martiner: «Le case di riposo di vecchia concezione non esistono più. Oggi le Rsa ospitano persone non più autosufficienti, a diverso titolo. I costi però sono elevatissimi, proprio perché il contributo regionale non è sufficiente. E quindi ci sono famiglie che devono pagare anche fino a 3mila euro mensili per assicurare una qualche assistenza. In media ogni persona, gravemente non autosufficiente, ha la garanzia dell’assistenza infermieristica per non più di 30 minuti al giorno. Recentemente la Regione ha prorogato la possibilità per queste strutture a impiegare personale dedicato all’assistenza non specializzato o formato. Abbassando ulteriormente la qualità del servizio offerto agli ospiti. Una situazione grave che vale tanto per il Piemonte quanto per il Biellese».
«Come sindacato chiediamo di rivedere il modello organizzativo dell’intero sistema delle Rsa – aggiunge Martiner -. Chiediamo inoltre che le risorse pubbliche vengano indirizzate a chi rispetta le regole e l’applicazione dei contratti di lavoro nazionali firmati dai sindacati. Non a chi fa dumping contrattuale, risparmiando fino a 2mila euro all’anno per dipendente. Nel nostro territorio l’azienda sanitaria ha migliorato e investito sull’assistenza domiciliare, ma il quadro richiede azioni ben diverse a livello regionale».
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