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Assegno d’inclusione per 35mila famiglie piemontesi, 1.106 sono biellesi
Dati in aumento nonostante sia più difficile avere il contributo. L’importo medio è 577 euro
Assegno d’inclusione per 35mila famiglie piemontesi, 1.106 sono biellesi. In aumento i dati sulla povertà.
Sono sempre più numerose le famiglie che per andare avanti usufruiscono dell’assegno di inclusione dell’INPS. Che dall’inizio del 2024 ha sostituito il famoso reddito di cittadinanza.
Assegno d’inclusione per 35mila famiglie piemontesi, 1.106 sono biellesi
I dati che più ci riguardano indicano nel periodo gennaio 2024-giugno 2025 le famiglie piemontesi. Che hanno chiesto il sostegno economico sono state 35.835 per un totale complessivo di 72.520 persone. Se è vero che i maggiori beneficiari sono i residenti nelle regioni del Sud, il Piemonte è la prima regione del Nord come numero di sussidi.
Gli ultimi dati riferiti alle diverse province sono invece relativi al mese di dicembre 2024. Quando il contributo è stato erogato a 1.106 famiglie biellesi per un totale di 2.090 persone. Rispetto al dato regionale di un importo medio di 612 euro, quello biellese di 577 euro è inferiore di circa quaranta euro.
I dati dell’Osservatorio INPS
L’assegno di inclusione è arrivato con requisiti più stringenti rispetto al reddito di cittadinanza. Nel primo semestre 2025 sono 35.700 i nuclei familiari piemontesi che ricevono la misura di sostegno. Spicca su tutti gli altri capoluoghi di provincia, la città metropolitana di Torino che raccoglie il 58,9% dei beneficiari piemontesi, pari a 18.467 famiglie. La cifra media di contribuzione è di 719 euro, avvicinandosi città del centro e del sud Italia (come Napoli, Palermo, Roma, Catania e Caserta) per il numero di famiglie richiedenti.
Dai dati emerge che, nel periodo compreso tra gennaio 2024 e giugno 2025, 868mila nuclei familiari hanno percepito almeno una mensilità dell’Assegno di Inclusione. Per un totale di 2,1 milioni di persone coinvolte. L’importo medio mensile erogato è pari a 669 euro, con una media di 2,4 componenti per nucleo. I nuclei beneficiari si concentrano nelle regioni del Sud e nelle Isole, raggiungendo il 68% del totale, incidenza che sale al 73% considerando le persone coinvolte.
Dati in aumento
La legge di bilancio 2025 ha introdotto alcune modifiche alla misura. A partire dal 1° gennaio 2025, sono previste soglie ISEE e di reddito familiare più elevate per l’accesso all’ADI. Inoltre, è attribuito d’ufficio il coefficiente aggiuntivo della scala di equivalenza in presenza di carichi di cura e dei relativi requisiti.
Si rileva che i nuclei beneficiari di almeno un pagamento nel primo semestre del 2025 sono stati 750mila. Circa il 7% in più rispetto a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente. I nuclei beneficiari di ADI nel mese di giugno 2025 sono stati quasi 666mila, con importo medio erogato di 694 euro. Per questi nuclei beneficiari si rileva che: in 251mila sono presenti minori; in 261mila sono presenti disabili; in 341mila sono presenti persone di almeno 60 anni di età; in 13mila ci sono persone in condizioni di “svantaggio”; 236mila sono i nuclei con carichi di cura.
Supporto per la Formazione e il Lavoro
Per il Supporto per la Formazione e il Lavoro, da settembre 2023 a giugno 2025, sono 182mila le persone che hanno percepito almeno un pagamento. Con una prevalenza di beneficiari nelle regioni del Sud e nelle Isole, pari al 79% del totale. Nel mese di giugno 2025 i beneficiari in pagamento sono 72,4mila, in maggioranza donne (61%). Poco meno del 40%, invece, appartiene alla fascia di età compresa tra i 50 e i 59 anni. A conferma dell’efficacia della misura per la riqualificazione di una fascia d’età tradizionalmente più vulnerabile nel mercato del lavoro. Rispetto a dicembre 2024 è rilevante l’incremento dei beneficiari nella classe di età dei più giovani.
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