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Arriva a Biella un nuovo festival indipendente

Un format che coinvolgerà artisti da tutta Italia e dal Biellese

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Arriva a Biella un nuovo festival indipendente.

Arriva a Biella un nuovo festival indipendente

 

E’ dedicato all’arte emergente e contemporanea, che coinvolgerà artisti da tutta Italia e diverse realtà biellesi. Per due weekend, dal 19 al 20 e dal 25 al 27 ottobre, la città di Biella sarà animata da mostre, performance, visite guidate, workshop e dibattiti pubblici.

La cornice di Spazio Linea (via Italia 65, Biella) sarà l’hub del festival e ospiterà una sezione tematica di fotografia, videoarte, musica e digital art (AI), creando un dialogo tra discipline che si intersecano per offrire nuove prospettive sull’abitare.

Cinque giornate dedicate all’arte nelle sue diverse declinazioni con l’intento di creare occasioni per parlare e confrontarsi su argomenti importanti per il territorio, come per esempio la rigenerazione urbana.

Il tema della prima edizione della manifestazione è infatti “Le forme dell’abitare”: un invito a rivolgere uno sguardo più attento ai luoghi che viviamo quotidianamente, al ruolo che ciascuno di noi ricopre in essi e alle responsabilità che abbiamo nel plasmarli.

Il festival vuole offrire una nuova prospettiva sulla complessità e sulla ricchezza dei luoghi e delle forme dell’abitare, in cui i territori non sono da considerarsi come semplici scenari statici, ma piuttosto come arene nelle quali si svolgono importanti dinamiche sociali, identitarie e culturali.

«Il nostro obiettivo è audace – commenta l’ideatrice e direttrice artistica del festival Gaia Zanone – vogliamo far emergere le nuove voci dell’arte nazionale, trasformando Biella Città Creativa Unesco in una tela vivente per due indimenticabili fine settimana. Gli oltre venti artisti coinvolti in questa prima edizione trasformeranno gli spazi pubblici e privati in palcoscenici per le loro opere, creando un’esperienza unica di fusione tra pubblico e privato, individuale e collettivo. Abbiamo tanta voglia di far rivivere Spazio Linea: l’idea è quella di ri-inaugurarlo durante il festival e successivamente riaprirlo ad altri enti o a privati che hanno necessità di avere un luogo per potersi sperimentare. Un open space, letteralmente ma anche metaforicamente, a disposizione di tutti, che possa incentivare il processo artistico e culturale nel territorio».

Nell’arco delle cinque giornate di festival, ci saranno vari eventi diffusi in tutta la città di Biella, resi possibili grazie alla collaborazione con il FAI Giovani Biella, la Delegazione FAI Biella, BI-Box Art Space con il progetto “Da cosa nasce cosa” e Spazio Hydro.

In palinsesto anche un dibattito pubblico sulla rigenerazione urbana, organizzato con il Leo Club Biella. Si tratta di un’importante occasione per raccogliere e trascrivere nero su bianco una conversazione sul tema, che diventerà un report per tutti gli enti biellesi che si occupano di cultura e di sociale, ma anche per il Comune e le istituzioni.

A tal proposito il Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Sara Gentile, sottolinea: “Per il Comune di Biella è fondamentale sostenere un’iniziativa come questa che nasce dall’entusiasmo e dalla creatività di uno straordinario gruppo di giovani. L’impegno delle nuove generazioni rappresenta infatti un valore prezioso per la nostra comunità e siamo orgogliosi di favorire progetti che non solo danno visibilità ai nostri talenti, ma che contribuiscono anche a rivitalizzare la città. Il Festival DieciDecimi è un’iniziativa che non soltanto promuoverà l’arte e la cultura ma stimolerà un dialogo serio sulla rigenerazione urbana e il futuro della nostra città. A Biella, come in tanti altri territori, ci troviamo ad affrontare la questione legata all’abbandono degli opifici industriali dismessi, ma anche all’interrogativo rispetto ai tanti negozi sfitti nel centro cittadino. Spazi che un tempo erano il cuore pulsante della nostra economia e della socialità e che oggi rischiano di cadere nell’oblio. Il festival Diecidecimi, attraverso l’arte, porterà i cittadini a scoprire angoli nascosti della nostra città, raccontando la storia di Biella e valorizzando quei luoghi che spesso passano inosservati. Il festival sarà un’ottima occasione per riappropriarci del nostro territorio e per stimolare una riflessione sulla sua trasformazione.”

Il Consigliere Comunale Riccardo Leonesi, di supporto all’organizzazione dell’evento, aggiunge: “con Gaia, amica di sempre, è stata un’intesa istantanea: non appena entrato in carica lo scorso 3 luglio mi sono subito messo a disposizione sua e dei ragazzi di Imperfetta per questo straordinario progetto, con il prezioso obiettivo per chi si occupa della cosa pubblica di ripensare la nostra città e i suoi spazi non solo da un punto di vista fisico e strutturale ma anche ideale e sociale, seguendo le nuove aspettative e le mutate esigenze della cittadinanza. E poi trovo molto bello vedere un gruppo interamente composto da giovani essere davvero protagonisti, a partire da chi come Sara e come me è impegnato nelle istituzioni per arrivare al fondamentale apporto delle tante associazioni coinvolte, finalmente insieme nonostante scopi e sensibilità differenti, dal Fai Giovani Biella, al Leo Club Biella fino ad arrivare a Spazio Hydro e alle altre realtà coinvolte. DieciDecimi, insomma, sarà un appuntamento imperdibile, kermesse artistico-culturale e moltiplicatore di occasioni informali e formali di incontro e dibattitto di tutti i biellesi, mettendo le basi per quel concetto a me caro di ‘patto generazionale’ finalizzato alla scelta delle direzioni che insieme Biella e biellesi decideranno di intraprendere”.

GLI ARTISTI IN MOSTRA A SPAZIO LINEA

Cos’è la “famiglia normale” per ognuno di noi? E’ questo l’interrogativo che vuole sollecitare l’opera “A truly normal family” della fotografa giapponese Yuki Furusawa che proporrà per l’occasione una sua personale rappresentazione del legame di sangue unico, ed inevitabile, di una famiglia. Un tema che verrà trattato, in maniera differente, anche da Marco Castelli con “Terra Mater – Ode to my family”, un inno alla famiglia in senso ampio, che va ben oltre il legame di sangue: uno scambio eterno di connessioni umane, una pratica quotidiana, una metafora lirica dell’amore come unione di spazio e comprensione reciproca.

Tommaso Cherubini con “Armonie sotterranee” indaga, grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale, le relazioni tra funghi e piante, evidenziando le microscopiche interazioni, nascoste e continue, complesse e dinamiche, che la natura è capace di tessere dando forma ad un ambiente ricco e vitale.

Protagoniste dell’opera “Sotto la luce” di Tania Barbagli sono tre donne di età diversa che hanno “plasmato” il loro spazio abitativo diventandone parte attiva.

“WordCount” è il titolo che l’artista Srotoswini Sinha ha dato alla sua opera, un’installazione video che si concentra sulla coesistenza delle persone all’interno di una folla, vista come un’unica entità in cui le persone tendono a perdere la loro individualità e a seguire il flusso della massa. Il corpo umano e il sé sono un archivio di ricordi, e la loro posizione continua a cambiare nella ricerca di un senso di appartenenza nei luoghi che attraversano.

Presente alla prima edizione di Diecidecimi anche la vincitrice premio New Talent 2024 del festival di fotografia di Montefano Sofia Billi Rostirolla, con il suo progetto “Barabba”, che racconta la vita di Marco e Raissa, una coppia di pescatori della Riviera del Conero, la cui barca porta il nome di Marco, soprannominato “Barabba”. Attraverso la sua opera, Sofia esplora il profondo legame tra l’uomo e il mare, mettendo in luce il sacrificio di vite dedicate alla pesca comunque permeate dalla gioia di vivere.

Nel palinsesto anche la vincitrice del Premio Internazionale Giuseppe Primoli per la fotografia 2023 Emma Graziani con “Intersezioni di mondi”; le sue immagini spingono a riflettere sulla sensazione di reclusione dal resto del mondo che spesso sperimentano gli individui. Questa “gabbia” appare agli occhi degli altri difficile da aprire e sembra creare un confine nella mente di ognuno di noi. L’ideale è uscire da questa dimensione creando insiemi, sistemi e non intersezioni.

La “Menopausa” è invece il tema affrontato da Monica Marioni. L’opera dà forma alle vibrazioni positive che provengono dalla rinascita, dal ritorno alla vita di coloro che escono da relazioni tossiche. La menopausa, spesso vista dalle donne negativamente, viene qui raccontata come una metamorfosi di liberazione.

Sulla condizione femminile si focalizza anche il progetto “Legami” di Miko Sperlonga, che indaga il rapporto con il corpo, spesso problematico, in quanto sempre sotto una lente di ingrandimento giudicante, che impone stereotipi e condanna ogni differenza rispetto agli standard. Così quelli di Francesca Bruni Ercole, Fatima, Claudia e Desirè D’angelo diventano un vero e proprio atto di ribellione, in nome di una bellezza inclusiva e del diritto a vivere con gioia l’unicità del proprio corpo. Lo scopo dell’opera è dunque quello di sensibilizzare l’interlocutore al rispetto della natura umana, che cela la propria ricchezza nella diversità e nella complessità. Un corpo giudicato “non conforme”, attraverso un obiettivo fotografico che non lo condanna ma lo invita ad esprimersi, ha l’opportunità di fiorire e di mostrare la propria identità.

Melissa Magni con “Living apart together” mette in luce la condizione di quelle coppie che decidono di vivere insieme separati. Questo vuol dire avere due case e vedersi ogni tanto. Qualche giorno A vive da B e qualche altro B vive da A. Ma la storia dell’abitare non sempre si incrocia con il diritto all’abitare, anzi spesso coincide con il rovescio di tale diritto. Affronta l’argomento Luciana Passaro con “Effetto casa”.

E’ invece ambientato a Roma il lavoro di Mirko Ostuni, dal titolo “Sundowner”, che ritrae la “sua Giovanna” nel quartiere di Corviale: «parlavamo di sogni per il futuro mentre il cielo bruciava alle nostre spalle».

Raggiungerà Spazio Linea anche l’opera ““Here, Saigon!” della giovane artista vietnamita Jo Ngo, che lavora con l’arte digitale, la performance e il suono. Trae ispirazione da un’osservazione meticolosa della sua città natale, Saigon, offrendo una prospettiva unica sul contesto sociale vietnamita e sulla vita urbana, sconvolta dal boom economico.

Ilaria Feoli con “Vive nel giardino cucito, ai miei occhi” esplora il nido come elemento fondamentale, che richiama la circolarità della vita, del tempo e allo stesso modo un concetto di “spazio” perfetto in cui abitare. Luoghi idilliaci si fanno spazio negli autoritratti dell’artista, in cui “cuce” il suo abitare tra sali d’argento e petali in fiore.

Ricercare un legame tra architettura e paesaggio, sorvolando le nuvole della metaforizzazione e ascoltando quel silenzio come contenuto veritativo del lavoro: è questo che cerca di veicolare attraverso le sue fotografie Francesco Capasso, presente in mostra con il progetto “Silenzi isolani”.

Un’atmosfera onirica pervade i protagonisti dell’opera “In corpo è luce” di Florindo Rilli. Attraverso colori eterei e giochi di bianco e nero, ciò che desidera comunicare l’artista è l’esortazione ad una lettura esterna all’immagine, lungo un confine labile come quello che attraversa il pubblico e il privato, che non sia visibile se non con uno studio accurato dei simboli che emergono dalla composizione fotografica.

Ad arricchire ulteriormente la mostra anche il progetto “Habitat” di Albena Nikolova, che con le sue immagini solleva un interrogativo: cosa ci dice il nostro attuale rapporto con la natura su noi stessi? L’interno e l’esterno, il dentro e il fuori, si confrontano e si specchiano, in un rimando continuo di riflessi e nuove consapevolezze.

PROGRAMMA

Sabato 19 ottobre
Orario 18:00 – 24:00
Opening exhibition

Inaugurazione del festival con apertura della mostra “le forme dell’abitare”, con sonorizzazioni dei biellesi Gaia Gorla Neggia, in arte Ansia, Francesco Nicolo e Lorenzo Degani.

Domenica 20 ottobre
Orario 11:00 – 12,30
Talk “Room Raiders – Irruzioni negli studi d’artista” presso Spazio Linea;

Daniele Licata in conversazione con Dario Pruonto, artista e curatore di “Casa Museo Caos”

Orario 15:30 – 17:30

Workshop “Geo:grafie: Mappe dell’abitare”;

Laboratorio di disegno e di storytelling, rivolto a bambini e adulti, per disegnare insieme i luoghi della “felicità”

Venerdì 25 ottobre

Orario 21:15-23:00

Performance multimediale “Abrash”: progetto di improvvisazione interdisciplinare che fonde linguaggio visivo e sonoro per dare forma a trame e scenari irregolari con Stefano Giorgi e Vittorio Garis

Sabato 26 ottobre
Orario 10:30 – 12:30
Talk “La città che vorrei” presso Bi-Box Art Space; storie, esperienze, visioni e suggestioni per immaginare la città “ideale”

Orario 14:30 – 18:00

Visite guidate e trail urbano in compagnia del FAI Giovani, lungo i luoghi dell’Est-Urbano e del gasometro di Chiavazza.

Orario 22:00 – 04:00
Live set e sonorizzazioni presso Spazio Hydro (SONE’)

Con Isaias, Mello e Kreggo

Domenica 27 ottobre
Orario 14:30 – 17:00

Dibattito pubblico “Rigenerare Biella: da dove iniziare?”, presso Spazio Linea.

In conversazione gli architetti Beatrice Agulli, Matteo Migliaccio e Franco Fortunato, insieme all’assessore e vice sindaco Sara Gentile (evento in collaborazione con LeoClub)

Orario 17:30
Chiusura del festival, aperitivo e ringraziamenti presso Spazio Linea

CREDITS

Diecidecimi Art Festival è ideato e promosso da Imperfetta, con il patrocinio del Comune di Biella e con il sostegno di Banca Sella e Aquatec s.r.l e il supporto tecnico di RB Creative.

Daniele Camilla, Finesso Elisa, Fortunato Franco, Parola Sofia, Raimondo Tommaso, Rondi Totto Giulio, Tosetti Carolina, Zanone Gaia

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