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Aria più pulita nel primo quadrimestre del 2018

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Aria più pulita nel primo quadrimestre del 2018.

Il confronto con il 2017

È migliorata notevolmente, nel primo quadrimestre del 2018, la qualità dell’aria in città rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: nella centralina di riferimento di via Don Sturzo (l’altra è a villa Schneider) gli sforamenti del livello di soglia delle polveri sottili sono stati sei, contro i 21 dei primi quattro mesi del 2017. E il valore medio del Pm10, il parametro tenuto in considerazione dal “semaforo regionale” che dispone automaticamente blocchi parziali al traffico in caso di superamenti per più giorni consecutivi, è calato da 29,1 a 22,9 microgrammi per metro cubo d’aria. Anche il valore delle polveri ultrasottili, il cosiddetto Pm2,5, è sceso rispetto all’anno passato da 21,45 a 17,45 microgrammi per metro cubo.

Le cause

L’inversione di tendenza può essere spiegata da una concatenazione di cause. Hanno sicuramente un ruolo le condizioni meteorologiche: più giorni di pioggia equivalgono a meno giorni in cui è alto il valore delle sostanze inquinanti. E nei primi quattro mesi del 2018, secondo i dati dell’osservatorio di Oropa, ne sono caduti 634 millimetri, contro i 488,2 del primo quadrimestre del 2017. «Ma hanno sicuramente contribuito anche fattori strutturali» commenta l’assessore all’ambiente Diego Presa. «L’estensione della rete del teleriscaldamento, per esempio, fa sì che siano già 200 le grandi utenze allacciate, che hanno rinunciato alle loro caldaie per approvvigionarsi di calore da una sola fonte. E la rete, che ha già raggiunto palazzo Oropa, è in espansione nella zona di Riva, con i prossimi allacciamenti del teatro Sociale Villani e dell’istituto Belletti Bona». Tra le altre cause del miglioramento della qualità dell’aria si sommano anche i maggiori controlli alle caldaie e la progressiva sostituzione delle auto di vecchia generazione con quelle a minor impatto sull’atmosfera. «Inoltre una città dove le rotonde hanno quasi interamente sostituito i semafori» aggiunge Presa «ha un traffico più fluido, con meno auto ferme e accese».

I mesi invernali

I mesi invernali sono quelli in cui si concentrano i giorni di sforamento a causa dell’accensione degli impianti di riscaldamento, anche se Biella è stata, anche in un 2017 difficile per tutto il Nord Italia, migliore di città vicine come Vercelli o Novara. «Anche la posizione geografica ai margini della Pianura Padana ci aiuta» spiega l’assessore. Storicamente, da quando sono in funzione le centraline, la media delle polveri sottili scende drasticamente dalla primavera all’autunno: nel 2017 tutti gli sforamenti sono stati tra gennaio e marzo e tra ottobre e dicembre.

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