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Allarme alcol tra i giovanissimi

Parla il dottor Somaini, direttore del Ser.D.: «I dati biellesi in linea con quelli nazionali»

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Allarme alcol

Allarme alcol tra i giovanissimi. Lo dicono gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità attraverso il Sistema di Monitoraggio Alcol (Sisma). Oltre1 milione e 260mila giovani italiani tra gli 11 e i 24 anni sono consumatori a rischio. Tra questi, oltre 600mila sono minorenni.

I dati mostrano un preoccupante consolidamento dei comportamenti a rischio e un aumento tra le ragazze, soprattutto nel consumo di aperitivi alcolici e vino.

Allarme alcol tra i giovanissimi

Il quadro nazionale sollecita una riflessione anche a livello locale. A spiegare com’è la situazione nel Biellese, quali strumenti di prevenzione, monitoraggio e intervento vengono messi in campo è il dottor Lorenzo Somaini. Direttore del Ser.D dell’Asl di Biella.

La situazione relativa all’abuso di sostanze alcoliche tra i giovani nel Biellese è riconducibile sia a quella regionale che a quella nazionale. Le quali evidenziano una diminuzione dell’età di accesso alle sostanze alcoliche. Inoltre, anche il divario di genere (maschile e femminile) si sta assottigliando, soprattutto per quanto riguarda le abbuffate alcoliche, o binge drinking.

L’Asl dispone di dati territoriali sul consumo di alcol tra gli Under20? Il Biellese rispecchia i livelli di rischio indicati dal Sisma o emergono differenze significative?

La fascia di età inferiore ai 20 anni che si rivolge al Servizio per le Dipendenze Patologiche risulta essere minore rispetto al resto della popolazione. Questo per diversi motivi, anche per motivazioni legate allo stigma che caratterizza i Ser.D. Per questo motivo l’Asl Bi ha sviluppato negli anni un progetto specifico, “DownLoad”, rivolto alla popolazione giovanile. Che tra le varie azioni prevede anche l’identificazione di spazi “neutri”, e quindi meno connotati rispetto al Ser.D. Dove realizzare interventi di sensibilizzazione, prevenzione e cura rivolti sia ai giovani consumatori che alle loro famiglie.

Sono attivi programmi di prevenzione o progetti di educazione alla salute nelle scuole biellesi?

Il Servizio per le Dipendenze Patologiche (Ser.D.) si dedica attivamente alla prevenzione, soprattutto a livello scolastico, attraverso diversi progetti.

Il primo progetto, riconosciuto come “Buona pratica regionale” nel Diario della Salute, è rivolto agli studenti di seconda media. Questo progetto tratta la prevenzione dei comportamenti a rischio, tra cui l’abuso di alcol, e attua una formazione a cascata anche per mezzo degli insegnanti.

Il secondo progetto, “Unplugged”, si rivolge a studenti di terza media e del primo anno di scuole superiori.

“Cancella le false credenze” è invece rivolto agli studenti del secondo anno di superiori. Questo progetto si impegna a fornire corrette informazioni sull’alcol. Sfatare i falsi miti su di esso e aiutare i giovani nella ricerca diretta delle fonti attendibili su cui fondare le proprie opinioni.

Esistono sportelli o servizi dedicati a giovani che manifestano problematiche legate al consumo di alcol, o forme di sostegno per famiglie e insegnanti? Ci sono correlazioni con il disagio giovanile (difficoltà scolastiche, isolamento, disturbi dell’umore)?

Oltre a questi progetti forniti a livello scolastico, è presente un’attività di Drop In all’interno della rete “Safe Night” che si occupa dei rischi correlati al consumo di alcol. E, più in generale, dei comportamenti a rischio e delle azioni da mettere in atto per ridurne le conseguenze negative. All’interno dello Spazio di Ascolto Per Adolescenti e Famiglie (Spaf!) sono presenti due psicologi appartenenti alla struttura del Ser.D. Questo spazio è fondamentale per intercettare il disagio adolescenziale che può favorire il ricorso al consumo di alcol.

È importante sottolineare la correlazione tra consumo di alcol e disagio giovanile. L’alcol viene infatti usato come una sorta di autoterapia per affrontare disturbi quali l’ansia o disturbi depressivi. Che spesso accompagnano le situazioni di disagio giovanile.

Quali strategie di comunicazione o sensibilizzazione vengono adottate per contrastare la normalizzazione del consumo di alcol tra i giovani? Sono previste nuove iniziative o campagne locali per promuovere una cultura “alcohol-free” e rafforzare la prevenzione precoce nel Biellese?

È importante far prendere consapevolezza alla popolazione in generale e in particolare a quella giovanile dei rischi derivanti dal consumo di alcol. Per questo – oltre alle attività di prevenzione nelle scuole o nelle famiglie – il Ser.D Asl Biella sta valutando la possibilità di dotarsi di figure professionali specifiche. Come ad esempio social media manager in grado di veicolare con più efficacia messaggi positivi alla popolazione giovanile tramite l’utilizzo di social network. Ai quali sempre più spesso ricorrono i giovani di oggi per informarsi sui diversi argomenti.

Negli ultimi anni, quanti accessi al pronto soccorso dell’ospedale di Biella sono stati registrati per cause alcol-correlate tra giovani e minorenni? Si osservano variazioni rispetto agli anni precedenti?

Nell’ultimo periodo si sono verificati sporadicamente casi di giovani minorenni coinvolti in episodi di abuso di alcol. Si è registrato solo 1 caso 6-7 mesi fa.

LEGGI ANCHE: Contrasto alla criminalità giovanile, a Biella maxi operazione della Polizia

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4 Commenti

1 Commento

  1. steap63

    15 Novembre 2025 at 11:25

    Ma si continuano negli anni a riproporre le stesse problematiche le stesse statistiche senza che il problema sia risolto alla radice…..

  2. .Bruno

    15 Novembre 2025 at 12:12

    è più facile nascondere il problema invece che affontarlo

  3. Ettore

    15 Novembre 2025 at 12:17

    Affronta il tuo pesante disagio mentale, vecchio inutile comunista.

  4. .Bruno

    15 Novembre 2025 at 16:42

    siccome i giovani non hanno una visione del futuro con questo governo non gli rimane che bere Ettore con il suo disagio ne sa qualcosa è un inutile destroide vale niente zero assoluto

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