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Al Degli Infermi potenziata l’ortopedia

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Si potenzia sempre di più l’attività del Nuovo Ospedale di Biella in campo ortopedico.

Si potenzia sempre di più l’attività del Nuovo Ospedale di Biella in campo ortopedico.

Interventi mini invasivi e una offerta più ampia, sviluppata ulteriormente dopo l’arrivo, l’1 febbraio scorso, del nuovo direttore: il dott. Erico Schiavone.

Tra le patologie maggiormente trattate negli ultimi mesi quelle legate in particolare alla spalla e al ginocchio con interventi di chirurgia ricostruttiva che adesso vengono eseguiti in artroscopia, cioè solo con una piccola incisione e non più, dunque, con operazioni in “open” a cielo aperto.

Tra le più frequenti, per quanto riguarda la spalla, le ricostruzioni della cuffia dei rotatori e gli interventi ricostruttivi in caso di lussazioni recidivanti o per correggere instabilità derivanti da traumi, sia sportivi che lavorativi o a seguito di incidenti stradali.

Stessa tecnica artroscopica viene utilizzata anche per il ginocchio. Molti i casi affrontati per la riparazione del legamento crociato anteriore, lesione tra le più frequenti che spesso colpisce i giovani e gli sportivi, ma che può interessare anche una fascia più ampia della popolazione.  

“Una metodica, quella artroscopica, di certo ampiamente consolidata – ha sottolineato il dott. Schiavone – ma che adesso presso l’Ospedale di Biella è ulteriormente implementata. I vantaggi sono notevoli, soprattutto in termini di tempi di recupero per il paziente. Un approccio mini invasivo, attuato attraverso piccoli accessi chirurgici, determina una ripresa molto più tempestiva e veloce, senza compromettere l’anatomia dell’articolazione. Una prospettiva, quest’ultima, che rappresenta di certo un valore aggiunto qualora in futuro si rendessero necessari ulteriori interventi”.    

In questo campo il “Degli Infermi” può, dunque, oggi contare su una realtà in grado di accogliere e affrontare tutte quelle patologie per le quali prima si era soliti spostarsi altrove. Sono, infatti, in aumento anche i pazienti – provenienti da altre città – che negli ultimi mesi hanno scelto Biella per questo tipo di trattamenti.

Una ortopedia quella del nuovo ospedale che al tempo stesso guarda all’esterno rafforzando sempre di più la sinergia con l’Università di Torino, ed in particolare con il CTO. “In alcune circostanze, infatti – spiega ancora il dott. Schiavone – lavoriamo in condivisione, confrontandoci sui casi più critici che, in base alla gravità, sono indirizzati in un percorso di assistenza ben strutturato”.

Un concetto, quello di rete, già noto nel Nuovo Ospedale che è inserito nella rete oncologica per le patologie tumorali osteoarticolari; l’ortopedia è dunque in collegamento con il reparto di oncologia ortopedica del CTO di Torino, unica struttura regionale deputata a trattare le patologie tumorali primitive dell’osso. Il prossimo obiettivo è quello di mettere a punto un sistema di telemedicina attraverso cui poter condividere più facilmente i casi clinici, valutando indicazioni e modalità di trattamento.

Il dott. Schiavone si è laureato nel 1980 in Medicina e Chirurgia e specializzato in Ortopedia e Traumatologia all’Università di Torino con il massimo dei voti nel 1985. Il suo percorso professionale ha preso avvio e si è sviluppato presso l’Ospedale C.T.O. di Torino dal 1982 al 2000 e dal 2000 presso il “C.T.O – Maria Adelaide”, Ospedali che dal 2012 fanno parte della Città della Salute e della Scienza di Torino. Con oltre4500 interventi, ha all’attivo una casistica significativa, in particolare nell’ambito di spalla e ginocchio.

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