Attualità
Addio a Massimo Marchi, l’omaggio dell’Unione Industriale Biellese
Le parole del presidente Vietti e del direttore Corcione
E’ mancato improvvisamente Massimo Marchi, past president dell’Unione Industriale Biellese e presidente di Marchi & Fildi S.p.A. e di Filidea s.r.l..
Addio a Massimo Marchi, l’omaggio dell’Unione Industriale Biellese
E’ stato presidente dell’Unione Industriale Biellese dal 1999 al 2001, dopo aver fatto parte della Giunta e del Consiglio Generale Uib, svolgendo anche il ruolo di revisore dei conti dal 1997 al 1998. Inoltre ha fatto parte del Comitato Piccola Industria Uib dal 1995 al 1998 e. dal 1999 al 2001, è stato membro della Giunta di Confindustria. È membro del Consiglio di Po.in.tex, il Polo di Innovazione Tessile, di cui è stato il primo Presidente. Inoltre è stato membro del Consiglio direttivo di TexClubTec e del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. Attualmente era Revisore dei Conti dell’Unione Industriale Biellese e membro del Consiglio Direttivo Uib. Faceva parte del Consiglio di Euratex ed era Vice Presidente di SMI Sistema Moda Italia con delega a Ricerca e Innovazione, oltre che membro del comitato di coordinamento e gestione Cluster Made In. Era inoltre Consigliere dell’Associazione Tessile e Salute.
Le parole del presidente Uib, Giovanni Vietti
“Notizie come questa ci lasciano senza parole. Conoscevo Massimo da vent’anni, è sempre stata una persona di buon senso, riflessiva e disponibile. Ha fatto molto non solo per la sua impresa, ma anche per l’Associazione e per tutto il territorio ed è stato un esempio di Imprenditore lungimirante e capace. Ci mancherà immensamente. Il nostro pensiero ora va ai figli Giovanni e Vittoria e a tutta la famiglia, a cui esprimiamo le più sentite condoglianze”.
Le parole del direttore Uib, Pier Francesco Corcione
“Il Presidente Massimo Marchi lascia un profondo vuoto in chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo, di ascoltarlo e di stimarlo. Quando qualcuno ci lascia, siamo di solito più disponibili a ricordarne le qualità. Per Massimo non ce n’era davvero bisogno perché la profondità di pensiero, la delicatezza con la quale si esprimeva, la generosità e la disponibilità che dedicava a tutti, in tutte le cose che faceva, erano molto evidenti e resteranno impresse in tutti noi.
Perdiamo un riferimento di rara sensibilità e un confronto prezioso, non solo come imprenditore ma come essere umano. Da parte mia, che ho avuto il privilegio di essergli amico, un commosso abbraccio ai figli Giovanni e Vittoria e a tutta la sua famiglia”.
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