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A2A: a Cavaglià un nuovo impianto per il riciclo dei rifiuti tessili

Sviluppato in collaborazione con l’Uib: avrà una capacità di 3mila tonnellate annue

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A2A: a Cavaglià un nuovo impianto per il riciclo dei rifiuti tessili. Il gruppo A2A ha presentato il settimo bilancio di sostenibilità territoriale del Piemonte.

In sintesi A2A ha quasi raddoppiato gli investimenti in infrastrutture e impianti per la transizione ecologica. 32 milioni di euro nel 2024, 187 milioni il valore economico generato sul territorio, in crescita del 17% rispetto al 2023. E ancora: 241mila tonnellate di materie prime e seconde prodotte e rifiuti avviati a recupero grazie agli impianti di economia circolare. 111mila tonnellate di CO2 evitate attraverso la produzione di energia. Più di 7.500 tra studenti e docenti coinvolti nei percorsi di educazione alla sostenibilità.

Questi i dati consuntivi a livello regionale.

A2A: a Cavaglià un nuovo impianto per il riciclo dei rifiuti tessili

«Nel tessile – spiega Fulvio Roncari presidente e ad di A2A Ambiente – c’è una nuova frontiera, è regolata e imposta da un cambiamento normativo. È una sfida, perché riciclare prodotti tessili presenta delle difficoltà tecnologiche mai affrontate in passato. È per questo che A2A a Cavaglià ha sviluppato un progetto pilota, in coerenza e insieme alle istituzioni, per un impianto dalla capacità di circa 3mila tonnellate all’anno. Così da capire quali sono le tecnologie migliori e le innovazioni applicabili al settore del recupero del tessile in generale».

«Questo progetto, primo in regione, sviluppato in sinergia con l’Unione Industriale Biellese, risponde concretamente alle normative europee sull’economia circolare. E rafforza il legame con un territorio centrale per l’industria del tessile, contribuendo allo sviluppo di un ecosistema fondato su innovazione, responsabilità e sostenibilità».

Per questo progetto, il Gruppo sta portando avanti uno scouting tecnologico. Al fine di individuare soluzioni che impiegano lettori ottici e intelligenza artificiale per riconoscere composizione, tipologia di fibra e colorazione dei tessuti. Oltre a garantire una maggiore efficienza nei processi di selezione e qualità nei materiali recuperati.
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1 Commento

1 Commento

  1. Spillo

    1 Giugno 2025 at 20:17

    Ma a quante persone o meglio operai, dà lavoro questo mega impianto.

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