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A Graglia i cacciatori tornano in azione, ma solo quando le scuole sono chiuse

Il Tar Piemonte ha accolto in parte l’istanza delle associazioni venatorie contro il divieto di caccia emesso dal sindaco, Elena Rocchi

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BIELLA – Il Tar Piemonte ha accolto l’istanza delle associazioni venatorie contro il divieto di caccia emesso dal sindaco di Graglia, Elena Rocchi, in alcune zone del territorio comunale, in particolare nei pressi delle scuole comunali.

Una sentenza “salomonica” perchè se è vero che il ricorso dei cacciatori è stato accettato, dall’altra parte la caccia potrà essere esercitata nelle giornate di sabato e domenica ma non il mercoledì quando le scuole sono aperte. In questo modo anche la sicurezza di insegnanti e allievi, alla base dell’ordinanza, viene tutelata.

«Fortunatamente il buon senso ha prevalso – è stato il primo commento di Guido Dellarovere, presidente provinciale dei cacciatori – Il TAR del Piemonte ha infatti favorevolmente accolto la richiesta di sospensiva formulata dai legali di ATC Biella Stefano Monteleone e Luca Siletti, dell’ordinanza emessa dal sindaco di Graglia, con la quale era stato introdotto di recente il divieto di caccia in alcune aree comunali, non soggette alle limitazioni già vigenti per legge».

«Seppur mantenuto temporaneamente il divieto nella sola giornata del mercoledì – prosegue Dellarovere – i nostri avvocati ritengono che il provvedimento del Tribunale Amministrativo, alla luce delle motivazioni esposte, sia estremamente favorevole poiché vengono già delineate chiaramente le possibili e concrete criticità dell’ordinanza sindacale impugnata e già evidenziate dai nostri avvocati in sede di ricorso. La decisione sul merito della questione verrà adottata in seguito all’udienza prevista per il 18 maggio 2022».

L’ordinanza era stata emanata lo scorso mese dal sindaco Elena Rocchi ed aveva immediatamente attirato l’attenzione degli organi di informazione nazionali, anche televisivi. Il provvedimento vietava l’attività venatoria in Frazione Casale Bertolotto, nell’area adiacente le scuole «al fine di garantire la tranquillità e la sicurezza dei minori. La conformazione del canale affluente del Rio Boiro adiacente la scuola costituisce una naturale cassa di risonanza capace di amplificare il suono degli spari e di spaventare in maniera seria gli alunni. Eventi che si sono già verificati negli ultimi anni con conseguenza interruzione delle lezioni ed intervento della forza pubblica».

 

Immagine di repertorio

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