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Il Terzo Paradiso

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Ho seguito però l’evoluzione di questi anni del progetto del “Terzo Paradiso” trovando sempre più profetiche le parole di Pistoletto.

Ebbi la fortuna, un paio di anni fa, di partecipare a una sorta di seminario di tre giorni con il maestro Michelangelo Pistoletto presso la Fondazione Cittadellarte. Fu un incontro organizzato da diversi dirigenti di Sinistra Ecologia e Libertà (molti dei quali diventeranno poi deputati della Repubblica) nel quale discutemmo di arte, di trasformazione, di cambiamenti e, ovviamente, del progetto di “Terzo Paradiso”. Quella tre giorni avrebbe dovuto avere un seguito, avremmo dovuto provare a far incontrare la politica (allora parlavamo di “buona politica”) con l’arte e i movimenti di trasformazione sociale e culturale. Purtroppo, come avviene spesso, quell’incontro fu il primo e l’ultimo per la nota incapacità della stessa politica di mettersi in discussione.

Una classe politica troppo impegnata a tentare di sussumere a sè quello che nella società si muove piegandola al proprio immediato tornaconto. Ho seguito però l’evoluzione di questi anni del progetto del “Terzo Paradiso” trovando sempre più profetiche le parole di Pistoletto nel libro che ne illustra il significato: “il Terzo Paradiso è un passaggio evolutivo nel quale l’intelligenza umana trova i modi per convivere con l’intelligenza della natura” e, per questo, mi ha molto colpito positivamente il fatto che una delle band che più amo, i Subsonica, abbiano deciso lo scorso anno di inserire nel loro nuovo lavoro un brano di e con Pistoletto proprio sul “Terzo Paradiso” divulgandone l’idea.

A Biella abbiamo quindi una sorta di “privilegio” visto che dal 1998 esiste la Fondazione “Cittadellarte” e, per chi ha voluto, essa è, da sempre, a disposizione della nostra città. Laboratori artistici, coworking, ristoro, musica, unidee, sperimentazione, istruzione e molto altro. Da sabato è nato in più lo spazio dedicato al Terzo Paradiso; in un’altra fabbrica “rigenerata” che ospita la sede permanente di questo progetto con una grande mela anch’essa “rigenerata” perché, come dice il maestro Pistoletto nell’album dei Subsonica “con il morso della mela uscivamo dalla natura e creavamo il paradiso artificiale: il secondo paradiso che ormai divora la mela. Adesso entriamo nel terzo paradiso Integrando pienamente la vita artificiale nella vita naturale. È l’opera planetaria di cui noi tutti siamo gli autori”. Il mio augurio è che -pensando a quell’incontro di alcuni anni fa – si archivi definitivamente la stramba idea che la politica possa essere ancora un’arte immaginandosi, al contrario, che sia l’arte stessa a farsi “politica” ovvero motore e generatore di un cambiamento reale della vita individuale e collettiva di noi tutti.

Roberto Pietrobon

www.alasinistra.org

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